L'oscar del basket ad Alfredo Marson, patron di Briantea84

A lui va il Premio Reverberi per i suoi successi con la pallacanestro in carrozzina

Il patron di Briantea84, Alfredo Marson

Il patron di Briantea84, Alfredo Marson

Cantù, 19 febbraio 2017 - Un altro prestigioso premio nella bacheca di Alfredo Marson, il patron della Briantea84, che domani sera a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, riceverà il premio speciale degli Oscar del basket, assegnati ogni anno dal Premio Pietro Reverberi, arrivato alla sua trentunesima edizione. Il gota della pallacanestro vedrà incoronate le sue stelle: il titolo di miglior giocatore italiano per la stagione 2015-16 andrà ad Amedeo della Valle, 23 anni, guardia della Pallacanestro Reggiana e della nazionale. In occasione della cerimonia di premiazione sarà presente l’ex campione lituano Rimantas Kaukenas che riceverà il premio “Basket&Solidarietà” assegnato dal Comune di Quattro Castella per il suo impegno nel sociale a favore dei bambini svantaggiati del suo paese d’origine. Istituita nel 1985 in onore e ricordo del grande arbitro reggiano Pietro Reverberi, recentemente inserito nella Hall of Fame del basket mondiale come uno dei migliori arbitri di tutti i tempi, la manifestazione di Quattro Castella ha saputo negli anni rinnovarsi diventando un punto di riferimento per atleti, dirigenti, arbitri e semplici appassionati della ‘palla a spicchi’: un momento importante per una rivisitazione della storia del basket, dei suoi personaggi, dei suoi miti e di quei valori umani che da sempre il basket riesce a trasmettere ai suoi tifosi. “Sono molto onorato di questo premio – ha ammesso Marson – non me l’aspettavo e lo considero davvero un bel segnale per quello che Briantea84 sta facendo nel mondo del basket in carrozzina, al di là dello scudetto vinto lo scorso anno e che offre solo un pretesto per questo oscar. Da sempre sostengo che la pallacanestro sia una sola: questo riconoscimento, alla presenza di tutti i rappresentanti di questo sport, mi convince che sia sempre più vero e serva proseguire su questa strada. Certo, mi sento davvero un ‘signor nessuno’ alla presenza di tanti campioni: il messaggio che vorrei portare è che chi ama lo sport deve restare unito. Bisogna lavorare tutti insieme per portare il basket a emergere come merita”.