di Roberto Canali

Mariano Comense, 28 aprile 2014 - L’ultimo a presentare la lista, poco prima delle dodici in piena zona Cesarini è stato Giulio Russo, di Sinistra per Mariano, che le ultime firme valide le ha raccolte praticamente di fronte all’ufficio elettorale allestito nel palazzo municipale. Con lui fanno dodici liste e otto candidati sindaci, quasi una sfida per la pazienza degli elettori che il giorno del voto, il prossimo 25 maggio, nel segreto dell’urna si troveranno a dover dispiegare una scheda formato lenzuolo. Ferme Como, Erba e Cantù che hanno votato un paio di anni fa, è a Mariano che si giocherà la sfida più politica, un puzzle difficile da comporre in cui si riflettono tutte le contraddizioni della politica nazionale.

L’esplosione anzitutto del centrodestra, che dopo anni alla guida della città si presenta più che diviso, con gli animi ancora avvelenati dalla sfiducia a sorpresa all’ormai ex-sindaco Alessandro Turati, mandato a casa con sei mesi d’anticipo alla vigilia di Natale. Una mossa che la Lega Nord non poteva certo perdonare ai suoi ex-alleati, tanto da presentarsi con un proprio candidato di sicura esperienza, l’ex-vicesindaco Cesare Pozzi, forte anche di due liste civiche che pescano nella società civile: Civitas Marianensis e Mariano Domani. Nella squadra doveva esserci anche Alessandro Turati che però ha preferito dare forfait, anche se il suo nome potrebbe ricomparire in caso di ballottaggio, magari come assessore esterno. Decisamente complicata la situazione all’interno del centrodestra, dove da alcuni mesi si vive una situazione da fratelli coltelli. Il candidato più accreditato è Alberto Ballabio, forte del sostegno di Forza Italia e di una civica, Insieme per Mariano, con l’incognita di Claudio Nogara, terzo incomodo di lunga esperienza candidato per Fratelli d’Italia.

Punta ai voti dei moderati anche Paolo Pedrana, che ci riprova dopo cinque anni all’opposizione alla guida di Mariano Civica e Popolare. Non c’è meno affollamento a sinistra dove, Russo a parte, il principale candidato è Giovanni Marchisio, alla guida di una coalizione che raggruppa il Partito Democratico, Progetto Mariano Brianza e Mariano 2.0. Dopo due mandati all’opposizione, sull’onda del successo di Matteo Renzi, i sostenitori di Marchisio pensano che questa potrebbe essere la volta buona per riconquistare la città, anche se sanno benissimo che il vero avversario potrebbero essere i 5 Stelle, che candidano l’unica donna in lizza, Carmen Colomo. Non una semplice candidatura di genere, ma l’avversario più temibile, con il centrodestra spaccato, nel caso in cui i conti si dovessero chiudere al ballottaggio.

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