Tavernerio, l'ex Mercatone Uno pronto a riaprire

La subentrante Cosmo spa ha annunciato di aver trovato un nuovo immobile in paese. Sì anche alla cassa per i dipendenti

Mercatone Uno

Mercatone Uno

Como, 12 gennaio 2020 - Potrebbe essere finalmente arrivata la fine di un incubo per quindici lavoratori dell’ex Mercatone Uno di Tavernerio, acquistato nel luglio del 2018 dalla Cosmo Spa di Corropoli in provincia di Teramo, marchio storico dell’abbigliamento con 91 punti vendita in Italia, e da allora congelati per una serie di problemi che la proprietà ha avuto con il proprietario dell’immobile e il Comune. «Mercatone Uno di Tavernerio era passato sotto il controllo di Cosmo Spa insieme ad altri dodici punti vendita già nell’estate del 2018 – ricorda Fabrizio Cavalli, della Filcams Cgil di Como – In questi giorni al ministero del Lavoro abbiamo firmato l’accordo di cassa integrazione straordinaria per un centinaio di lavori del gruppo e gli ammortizzatori sociali coprono anche loro». Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal 14 gennaio e si protrarrà per i prossimi dodici mesi, periodo in cui i lavoratori verranno formati in attesa di poter ricominciare a lavorare, questa volta per Cosmo che è pronta a investire 800mila euro per aprire un nuovo punto vendita a Tavernerio.

«Si sono persi mesi preziosi perché dopo il trasferimento d’azienda la Cosmo Spa ha avviato con i proprietari dell’immobile in cui era localizzato il punto vendita di Mercatone Uno una trattativa commerciale per ridefinire i canoni di locazione – ricorda Cavalli – Questo in conseguenza delle notevoli opere di manutenzione che dovevano essere effettuate sull’immobile, compreso il rifacimento delle coperture di amianto logorate. La società locatrice però aveva chiesto e ottenuto la convalida dello sfratto per il mancato pagamento di due mensilità che la Cosmo Spa aveva temporaneamente congelato, in attesa dell’esito della trattativa».

Di fronte ai consulenti del ministero del Lavoro l’azienda ha spiegato di aver individuato un nuovo immobile in cui riavviare la propria attività dopo aver sottoscritto un regolare contratto di locazione. Inoltre dopo alcune difficoltà anche l’amministrazione comunale sembra aver riconosciuto la validità della licenza di media struttura di vendita per il commercio al dettaglio di generi non alimentari all’epoca rilasciata a M.Business Srl e poi oggetto del trasferimento dell’azienda. Da definire rimangono gli aspetti tecnici legati al rispetto degli standard e al parcheggio che saranno oggetto di un’apposita convenzione tra la Cospo Spa e il Comune, anche se l’apertura del nuovo punto vendita è prevista entro il prossimo mese di maggio, come l’azienda ha comunicato al ministero. Per una storia a lieto fine ce ne sono tante, troppe, che invece si concludono nel peggiore dei modi, soprattutto per i lavoratori che rimangono senza lavoro e senza stipendio.

Nel corso del 2019 sono stati un centinaio di fallimenti in provincia di Como e di questi un buon 25% è stato sollecitato dalla Procura. Tra le procedure aperte c’è quella della Pozzoli Food che in Lombardia conta 18 punti vendita, lo scorso 2 gennaio l’azienda ha avanzato richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Monza e i giudici hanno concesso 60 giorni di tempo per presentare i documenti. Una doccia gelata per i duecento dipendenti del gruppo, cinquanta dei quali occupati nei punti vendita a Erba, Carugo, Mariano Comense, Cantù e Vertemate. Tra chi ha chiuso il 2019 tirando un sospiro di sollievo ci sono i dipendenti della Canepa, la loro azienda aveva sottoscritto nei mesi scorsi un concordato di continuità che a inizio dicembre è stato approvato dalla maggioranza dei creditori