Como, concordato ok: salva La Murrina

Il Tribunale omologa la procedura: al sicuro dipendenti e ordini dell’azienda del vetro

La Murrina

La Murrina

Turate (Como) A salvare il Natale quest’anno ci hanno pensato i giudici del Tribunale di Como, che ieri hanno omologato il concordato preventivo de La Murrina. La storica fornace di Murano, che però da tempo ha trasferito la sua produzione lontano dalla laguna per finire a Turate, in provincia di Como, da tempo navigava in cattive acque. Nel grande stabilimento da oltre 20mila metri quadri, dove i maestri vetrai preparano le piccole meraviglie che si trasformano in regali da mettere sotto l’albero, fino all’altro giorno si respirava un’aria tutt’altro che natalizia; poi, per fortuna, ci hanno pensato i giudici a far tornare il sereno.

La società, assistita dallo studio legale Ambrosini, affiancato dagli advisor Mg Service e Di Capua, ha ottenuto infatti che fosse respinta dal Tribunale l’opposizione avanzata dall’Agenzia delle Entrate. Da anni l’azienda era in difficoltà, registrando un continuio calo di ricavi. Nel 2018 il presidente e ceo Simone Ceriani aveva depositato un bilancio, l’ultimo disponibile, che indicava ricavi per 4,4 milioni di euro, un Ebitda negativo per 637mila euro e una perdita netta di 3,36 milioni, che si andava a sommare alle perdite di 1,4 milioni del 2017, di 4,4 milioni del 2016, di 6,75 milioni del 2015 e di 3,4 milioni del 2014. Il tutto a fronte di un debito finanziario netto a fine 2018 di 5,26 milioni di euro. La procedura di concordato in bianco risale all’autunno del 2018 e allora il Tribunale di Como aveva dato tempo sei mesi all’azienda per presentare una proposta di corcordato preventivo. A maggio del 2019 si è aperta la procedura con la convocazione dei creditori nell’autunno dello stesso anno, poi differita più volte.

Il Covid non ha fatto altro che aggravare la situazione e a luglio 2020 La Murrina ha presentato un nuovo piano, nonostante il parere sfavorevole dell’Agenzia delle Entrate. Alla fine i giudici hanno deciso di dare fiducia all’azienda. Si tratta di una delle prime applicazioni del nuovo “cram down fiscale“, varato dal Governo nell’agosto scorso con il decreto risanamento. Il cram down, cioè la ristrutturazione forzata del passivo, avviene quando un’impresa in crisi presenta una proposta per soddisfare parzialmente i creditori e il tribunale decide di confermare, o modificare il piano presentato anche se i creditori sollevano delle obiezioni al contenuto del piano del debitore. In sostanza i giudici di Como hanno riconosciuto che La Murrina "sta mettendo in atto un sforzo concreto per pagare i creditori" e "riorganizzarsi per proseguire l’attività".