Frontalieri, la beffa dell’indennità da rendere

L’Inps chiede la restituzione di migliaia di euro ricevuti per la disoccupazione. Un pasticcio che si aggiunge ai mancati assegni familiari

Dogana tra Italia e Svizzera

Dogana tra Italia e Svizzera

Como - Una sorpresa amara quella arrivata subito dopo Pasqua a molti frontalieri, che nove anni fa usufruirono dell’indennità di disoccupazione che oggi l’Inps chiede loro di restituire, se non del tutto almeno in buona parte, ritenendo che sia stata illecitamente percepita.

La vicenda risale al biennio 2012-2013 e riguarda alcune centinaia di frontalieri lombardi, la maggioranza dei quali risiede nelle province di Como e Varese. Rimasti senza lavoro oltrefrontiera, avevano presentato regolare domanda all’Inps ottenendo il riconoscimento della disoccupazione, proprio come tutti gli altri lavoratori italiani, ma i guai erano iniziati quasi subito proprio per il loro particolare status di frontalieri. In particolare nel 2012 la Svizzera aveva rivisto gli accordi con l’Unione Europea in materia di lavoratori stranieri e l’Inps, dopo qualche mese, chiese la restituzione dell’indennità di disoccupazione versata, ritenendo che non fosse dovuta. Siccome in molti casi si tratta di richieste pari a diverse migliaia di euro, in tanti hanno deciso di adire le vie legali, opponendosi alla richiesta di restituzione.

In qualche caso i giudici hanno parzialmente riconosciuto le ragioni dei frontalieri, riconoscendo loro un considerevole sconto. Un pasticcio che si aggiunge alla mancata corresponsione degli assegni familiari, soppressi senza il riconoscimento del nuovo assegno unico che da un paio di mesi non viene pagato ai frontalieri italiani. "La presunta incompatibilità tra assegno unico per i figli a carico e assegno familiare, il primo un istituto di carattere assistenziale connesso alla residenza, il secondo di carattere previdenziale connesso al rapporto di lavoro, ha determinato il blocco della trasmissione da parte dell’Inps del flusso d’informazioni riguardanti il diritto alle prestazioni familiari negli stati membri, impedendo per questa via l’erogazione delle compensazioni degli istituti esteri – spiegano i sindacati –. Serve immediatamente una soluzione che sblocchi questa situazione inaccettabile, che sta determinando mancati introiti per i lavoratori frontalieri dal febbraio scorso". In attesa ci sono 110mila lavoratori frontalieri in tutta Italia, più della metà dei quali risiede in Lombardia.