Carburanti contro cibo e acqua: che differenze fra Italia e Svizzera

Il pieno in Canton Ticino costa meno, mentre per la spesa è più conveniente spostarsi a Como o Varese

Il prezzo dei carburanti è ormai alle stelle

Il prezzo dei carburanti è ormai alle stelle

Como - È tempo di economia di guerra anche al confine tra Italia e Svizzera, dove già normalmente si registra un notevole via via alla ricerca dei prezzi migliori, accentuato adesso che l’inflazione ha ripreso a correre, spinta dal caro energia.

Se a questo aggiungiamo il prezzo del carburante che in Italia è ampiamente salito sopra i 2 euro al litro, con il gasolio che alla pompa è riuscito a superare la benzina, si comprende come mai negli ultimi giorni sono tornare le code di auto con targa italiana dirette fuori dagli impianti del Canton Ticino dove, rigorosamente pagando in contanti, si può riuscire a risparmiare anche 10 euro a fronte di un pieno. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, delle politiche commerciali delle compagnie petrolifere alle quali occorre aggiungere le accise, in questo caso tutte italiane, che agiscono come un moltiplicatore sul prezzo della materia prima già alle stelle. Beffa nella beffa per i cittadini che vivono lungo la fascia di confine è l’assoluta inutilità della carta sconto, anzi dell’App che l’ha sostituita per la verità con scarso successo, fuori uso da un mese a questa parte perchè durante l’ultimo monitoraggio dei prezzi, poco prima che la Russia invadesse l’Ucraina, la differenza al servito i due Paesi non giustificava riduzioni.

Se gli italiani vanno in Canton Ticino per il pieno gli svizzeri vengono in Italia per fare la scorta di cibo, acqua e generi di prima necessità da portare all’interno dei loro rifugi. Dopo l’incendio alla centrale nucleare di Zaporizhzhya che la notte del 3 marzo scorso ha tenuto mezza Europa con il fiato sospeso il Governo elvetico ha diramato l’allerta. "La popolazione dovrebbe essere in grado di provvedere al proprio sostentamento per diversi giorni senza aiuti esterni. Si raccomanda di tenere delle scorte sufficienti per circa una settimana: derrate alimentari a lunga conservazione, 9 litri d’acqua per persona nonché i medicinali più importanti". Da qui la corsa alla spesa in Italia per garantire 365.000 rifugi privati e pubblici e circa 9 milioni di posti protetti che corrispondono a un grado di copertura superiore al 100%.