Como, 17 marzo 2013 - A Jelsi apre la casa del Pellegrino “Sant'Anna”, e si inaugura il tratto jelsese della Via Micaelica, in provincia di Campobasso. Va oltre le aspettative il successo delle due giornate jelsesi dedicate all'apertura della Casa del Pellegrino verso San Michele al Gargano e del tratto jelsese della Via Micaelica. Il paese, negli anni, è stato attraversato da pastori, commercianti e contadini diretti verso le terre del Tavoliere e da pellegrini in cammino verso il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano, uno dei più importanti santuari della cristianità.
Tra le tre direttrici organizzate dei cammini micaelici - "Con le ali ai piedi" da La Verna di Arezzo-Assisi, Rieti-Aquila-Monte sant'Angelo dell'associazione Diquipassofrancesco, la Via Francigena nel sud da Benevento promossa dal Cai, la via micaelica dell'associazione Jubilantes di Como - il cammino promosso dall’Associazione comasca attraversa il Molise da Isernia fino al Tavoliere passando da Jelsi. Le due giornate jesesi del 9 e 10 marzo, organizzate dal Comune di Jelsi in collaborazione con il Comitato di Sant'Anna e l'Asociazione. San Amanzio, hanno avuto un successo di pubblico e di contenuti degne dell'importanza dell'iniziativa. Il 9 si è tenuta la cerimonia di inaugurazione e benedizione della casa del pellegriono con sei posti letto, a seguire il convegno di studi sul tema della Via Micaelica.
Diverse le autorità intervenute e le relazioni storiche come quella del consigliere comunale, curatore del progetto, il dott. Michele Fratino, sugli esempi concreti presenti sul territorio a conferma della Via Micaelica, o quella del prof. Gianfranco De Benedittis sulla viabilità antica del Molise e ancora l'arch. Giorgio Costanzo dell' Ass. Iubilantes che ha relazionato sulla Micaelica italiana e in particolar modo sul tratto che va da Roma a Monte Sant'Angelo. Il senso spirituale del pellegrinaggio è stato trattato dallo scrittore Ignazio Loconte. L'on. Massimo Tedeschi, presidente delle Vie Francigene d'Europa ha portato l'esperienza della via francigena. Un grande onore per la comunità jelsese è stata la presenza per più giorni a Jelsi del prof. Celestino Lores Rosal presidente della Fundaciòn camino de Santiago e del Cammino Portoghese di Santiago de Compostela, che ha portato la sua testimonianza ed esperienza sulla valorizzazione dei cammini e sulle case del pellegrino come quella da lui stesso gestita a Pontevedra, e con il quale Jelsi ha stretto amicizia e avviato nuove idee progettuali per il futuro. Sono seguiti i saluti delle autorità politiche e religiose come quella del Vescovo Bregantini e del rettore della Basilica di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo Padre Ladislao Suchy letta dai pellegrini della Compagnia di San Michele Arcangelo di S. Marco in Lamis rappresentati da Gabriele Tardio e Maurizio D'Alessandro.
La mattina di domenica si è svolta la passeggiata sul tratto jelsese della Via Micaelica, tanti gli jelsesi presenti e i rappresentanti di diverse associazioni culturali, sportive e ambientaliste regionali e di alcuni pellegrini micaelici. Il tutto si è concluso con l'avvio del progetto “Cammino apre Cammino” con il quale Jelsi si propone come capofila regionale nella riscoperta e valorizzazione della Via Micaelica molisana. Sono stati consegnati infatti due bastoni del pellegrino, come passaggio del testimone, ai comuni di Riccia e Gildone affinché anche loro possano impegnarsi nell'individuazione e sistemazione del tratto nel loro territorio e coinvolgere a loro volta i comuni limitrofi interessati dalla direttrice a fare altrettanto consegnando loro il bastone jelsese. Con la speranza che dal basso, dai piccoli comuni, parti la rinascita della Via Micaelica in entrambe le direzioni, verso il Gargano e verso la Francia.
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