Como, violenza e rapine: quattro ragazzini a giudizio

Sono imputati di una serie di episodi, tutti simili: coetanei accerchiati e costretti a consegnare denaro e abbigliamento di marca

Gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato a giugno i minorenni

Gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato a giugno i minorenni

Como, 22 settembre 2020 -  Alle accuse di rapina, nei confronti di una serie di coetanei accerchiati e costretti a consegnare denaro e abbigliamento di marca, per uno di loro si è aggiunta l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Ora per il gruppo di quattro minorenni la Procura dei Minori di Milano ha chiesto il processo con rito abbreviato, fissato a fine mese.

Tre di loro erano stati arrestati a giugno dalla Squadra Mobile di Como e portati in comunità su disposizione del giudice minorile. Erano un diciottenne (all’epoca dei fatti minorenne), un diciassettenne e un sedicenne, di origini marocchina e tunisina, raggiunti nelle loro abitazioni di Como, Capiago Intimiano e Luisago e accompagnati nei luoghi indicati dal gip. Nel frattempo le indagini erano proseguite per accertare il coinvolgimento di un quarto ragazzo, anche lui di origine straniera, residente a Como, ora diciottenne e all’epoca minorenne. A lui è imputata la partecipazione a una rapina commessa il 13 dicembre, quando - assieme ai due più grandi, e altri due ragazzini non imputabili, di età inferiore ai 14 anni - avevano bloccato in viale Geno due tredicenni. Al primo avevano imposto di consegnare il denaro che aveva in tasca, 10 euro, e gli avevano strappato di dosso il giubbetto di marca che non voleva togliersi. Al secondo avevanorapinato gli auricolari, salvo poi restituirli poco dopo.

La seconda rapina il 19 dicembre in centro a Como, quando, assieme a un sedicenne, aveva avvicinato due ragazzini di 15 e 14 anni. Sempre con le stesse modalità prepotenti, uno di loro era stato spintonato e costretto a consegnare lo zainetto e il giubbetto di marca, oltre al cappellino dell’amico. I modi erano sempre gli stessi: uno di loro avvicinava le vittime con atteggiamento amichevole, facendo in modo di appartarsi in angoli poco frequentati. Poi il resto della banda circondava i coetanei, li minacciava e li costringeva a consegnare il bottino: piccole somme di denaro, giubbetti e abbigliamento di marca.

Il diciottenne comasco è inoltre accusato della violenza sessuale commessa nei confronti di una ragazzina di 14 anni, il 7 dicembre dello scorso anno: ubriaca, l’aveva portata in un luogo appartato, abusandone. La ragazzina, che doveva essere sorretta perché non era in grado di stare in piedi, aveva ripetutamente chiesto di smettere, ma non aveva le forze per opporsi.