"Violenze condivise": la difesa del romeno arrestato

Silenzio davanti al giudice poi dichiarazioni spontanee per spiegare le intercettazioni

Formalmente, davanti al gip di Como che lo ha interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere, rimane. Ma poi Vasile Dumitru Carausan, il rumeno di 44 anni residente a Fino Mornasco, arrestato martedì, ha deciso di rendere al giudice alcune spontanee dichiarazioni, per difendersi dalle accuse di sfruttamento della prostituzione aggravato dall’uso della violenza, maltrattamento, violenza sessuale e lesioni personali. Sostenendo che le condotte di cui è accusato, erano in realtà condivise e consenzient. Durante le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo di Como, erano emerse conversazioni in cui l’uomo si vantava delle botte assestate alla connazionale che gli garantiva un reddito di almeno diecimila euro al mese, spesso ritenuto al di sotto delle aspettative. Difeso dagli avvocati Daniela Vigliotti e Vincenzo Sapone, ha detto lal giudice Carlo Cecchetti che molte affermazioni emerse da quelle intercettazioni erano state male interpretate e male tradotte. L’interrogatorio si è concluso con la richiesta di arresti domiciliari a casa della ex moglie di Carausan, che sarebbe disponibile da accoglierlo: il giudice si è riservato di decidere. Sono invece detenuti in Svizzera,gli altri due arrestati di questa indagine, Stefano Forcella, 28 anni di Fino Mornasco e la compagna Daniela Mihaela Penu, trentenne rumena. Pa.Pi