Violenza sessuale rapina e tentato omicidio Va a processo

Lo straniero latitante per un anno sarà giudicato a Como a metà febbraio

Per un anno era rimasto latitante, identificato come l’autore di una rapina e violenza sessuale commesse in centro città, ma poi sparito. Ora Prince Tijani Ibrahim Payani, trentunenne cingalese senza fissa dimora, finirà davanti al giudice per rispondere di quei pochi minuti in cui aveva aggredito una donna conosciuta poco prima, la sera del 25 agosto 2019. Il processo con rito abbreviato si svolgerà a metà febbraio: violenza sessuale, tentato omicidio e rapina sono le accuse mosse dal pubblico ministero Massimo Astori, già contenute nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ad agosto 2020 a Castellamare di Stabia, in Campania, dove era stato rintracciato. Payani e la vittima, una donna comasca, si erano conosciuti qualche ora prima in un bar del lungolago.

Avevano passeggiato per il centro città, man mano ripresi dalle telecamere della città murata recuperate durante le indagini. Arrivati vicino alla biblioteca comunale, in via Raimondi, l’uomo l’aveva spinta all’interno di un edificio in ristrutturazione, e colpita alla testa con un sasso. Le aveva strappato i vestiti, bloccato solo dalle resistenze di lei che, con fatica, era riuscita ad allontanarlo. Ma prima di andarsene si era preso la sua borsetta. La vittima aveva riportato un trauma cranico, la mascella fratturata, un taglio a un labbro. Nel frattempo i carabinieri della stazione di Como avevano avviato le indagini, arrivando a identificare Payani anche da un dettaglio che si è rivelato fondamentale: una ferita al labbro rimediata alcuni giorni prima durante una lite, che lo aveva condotto in Pronto Soccorso. Pa.Pi.