"Violenza brutale". La pm chiede 3 anni per il farmacista

Alla sbarra il titolare dell’Arrighi accusato in ambito familiare. A fine giugno repliche e sentenza

La Procura ha chiesto una condanna a 3 anni parlando di un clima di "violenza brutale". La difesa sostiene invece che non vi sia traccia né prova di quelle aggressioni che hanno portato a processo Marco Arrighi, 39 anni, ex titolare della farmacia Arrighi di via Statale per Lecco, a Como, accusato di tentata estorsione, lesioni personali, minacce e violenza privata. Reati che sarebbero avvenuti in ambito familiare, per una questione di spartizione delle quote societarie e di gestione dell’attività commerciale, che da generazioni porta avanti la farmacia.

Il processo si era aperto un anno fa, dopo la conclusione dell’indagine coordinata dal pm Alessandra Bellù, sfociata a fine 2017 in un periodo di arresti domiciliari per l’imputato. L’avvocato Roberto Rallo, che rappresenta la parte civile, ha definito questa vicenda "angosciante e connotata da violenze fisiche e morali", chiedendo un risarcimento di 50mila euro. Infine la difesa, avvocati Giuseppe Sassi e Rita Mallone, ha chiesto l’assoluzione o la derubricazione a esercizio arbitrario delle proprie ragioni, sostenendo la mancanza di qualsiasi riscontro probatorio e di certificazioni cliniche per le lesioni, e ritenendo contraddittorie le versioni rese dalla vittima durante le indagini. Il processo è rinviato a fine giugno per le repliche e la sentenza. Pa.Pi.