Violentata in centro a Como nel girone dei disperati

La vittima è una 58enne bulgara che vive in un cabina di piazza Vittoria. Massacrata di botte, presa a bottigliate e abusata. In manette un clochard

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di Daniele De Salvo

Quella cabina pubblica del telefono che tanto nessuno più utilizzava era il suo riparo di fortuna, una sorta di minuscola casa per chi come lei un posto al sicuro dove stare non lo ha. Ma l’altra notte qualcuno ha fatto irruzione in quella che lei aveva trasformato nella sua piccola casa, l’ha sorpresa nel sonno, l’ha picchiata a sangue e l’ha stuprata. A essere violentata è stata una senza fissa dimora bulgara di 58 anni. È successo in centro a Como, in piazza Vittoria, vicino al palazzo sede del tribunale, in una delle poche cabine telefoniche pubbliche ancora rimaste perché tanto ormai non le usa più nessuno, se non i senzatetto per ripararsi dal vento, dalla pioggia e dal freddo.

Ad assalirla, picchiarla e abusare di lei è stato un altro senzatetto , un pachistano di 42 anni che l’ha aggredita e ferita a colpi di cocci di vetro di bottiglia. I carabinieri lo hanno rintracciato poco dopo mentre vagava nei paraggi, in viale Varese: era ancora imbrattato di sangue, non il suo, ma della 58enne che aveva appena massacrato e stuprato. Addosso non aveva documenti né il permesso di soggiorno e le sue impronte digitali non risultavano inserite nella banca date degli stranieri immigrati, segno che in Italia risulta incensurato e pure che probabilmente ci è entrato illegalmente. Ora si trova in carcere, al Bassone. Sono stati alcuni passanti a lanciare l’allarme, quando hanno visto la donna violentata rannicchiata nella cabina: era ferita, graffiata, con i vestiti strappati e sfilati, sotto choc. Per soccorrerla sono subito arrivati i sanitari di Areu con i volontari della Croce rossa, che l’hanno poi accompagnata in ambulanza in ospedale al Sant’Anna. Le sono stati riscontrati lividi, tagli e lacerazioni per una prognosi di 30 giorni. I carabinieri invece hanno immediatamente pattugliato il centro di Como a caccia dello stupratore. Lo hanno identificato e individuato poco dopo lì vicino i militari di una pattuglia del Radiomobile che lo hanno ammanettato. Le accuse per lui sono violenza sessuale e lesioni.

La situazione di forte degrado che fa da contorno a questa storia che vede protagonisti due dei disperati che vivono nel centro della città fa crescere la preoccupazione per chi si trova a percorrere la zona del tribunale soprattutto in certi orari.

E non è nemmeno il primo caso di violenza. Una donna comasca era riuscita a far arrestare un senza fissa dimora di 30 anni che l’aveva aggredita e molestate nella zona dell“Ippocastano“.