Como: usura, esce dal carcere e rientra 24 ore più tardi

L’ex ragioniere di Caglio arrestato il 9 novembre aveva lasciato la prigione ma il magistrato ha richiesto che venisse emesso un nuovo provvedimento

Le intercettazioni della Guardia di finanza

Le intercettazioni della Guardia di finanza

Como, 27 novembre 2020 - Uscito dal carcere e rientrato nell’arco di ventiquattro ore. Gabrio Panfili, 74 anni pensionato ex ragioniere residente a Laglio, e con ufficio a Como, ha vissuto una giornata di libertà, la prima dopo il suo arresto avvenuto il 9 novembre scorso. Al Bassone è finito in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, che lo accusa di usura e di esercizio abusivo della professione finanziaria, scaturita dalle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Como, e coordinate dal sostituto procuratore Pasquale Addesso.

I suoi avvocati, Davide Monteleone e Marcello Perillo, hanno infatti presentato ricorso al Tribunale del Riesame, sostenendo che nell’ordinanza, ci fosse una carenza relativa alla "autonoma valutazione" delle esigenze cautelari in carcere, applicate a una persona ultrasettantenne. Istanza che i giudici di Milano hanno accolto, pur non mettendo in dubbio il quadro accusatorio contenuto nella misura, rispetto al quale non sarebbero stati introdotti elementi tali da cambiare la prospettiva. Così la misura è stata di fatto annullata, ma solo per poche ore: il magistrato titolare delle indagini, ha chiesto che venisse emesso un nuovo provvedimento, sottolineando che i timori di inquinamento delle prove, sono tuttora sussistenti.

Il gip Carlo Cecchetti, ha quindi emesso una seconda misura cautelare. La revoca del primo provvedimento è avvenuta martedì mezzogiorno, l’esecuzione del secondo mercoledì mezzogiorno. Assieme a lui, in carcere c’è Paolo Barrasso, 58 anni di Como mentre sono stati concessi i domiciliari a Giovanni Gregorio, pensionato di 82 anni di Bellagio.