"Un allarme ogni 24 ore, vite da incubo"

Da gennaio 103 istanze di assistenza però solo in 71 hanno trovato la forza di ribellarsi davvero

Quasi una richiesta di aiuto al giorno nei primi dieci mesi del 2022. Anche a Como è stato un anno nero in materia di maltrattamenti e aggressioni alle donne stando ai dati del Centro anti-violenza, che ha raccolto 209 denunce. Le più colpite sono le donne tra i 35 e i 44 anni, anche se per molte di loro le violenze e le minacce sono proseguite molto più a lungo, in qualche caso per una vita intera.

"Spesso si tratta di violenze psicologiche – racconta Arianna Liberatore, presidente di Telefono Donna Como – purtroppo però spesso gli aggressori sono andati oltre". Nonostante le campagne di informazione e le attività di sensibilizzazione che spesso coinvolgono anche il mondo della scuola, le attiviste hanno riscontrato l’aumento di stalking e violenze anche nei confronti delle più giovani. "Nella maggior parte dei casi il responsabile delle violenze è il marito, il convivente o l’ex. E sempre più spesso i maltrattamenti avvengono tra le mura domestiche, davanti ai figli".

Solo nei primi 10 mesi del 2022 ben 103 donne si sono rivolte al Centro anti-violenza ma solo 71 hanno trovato la forza di procedere a una formale denuncia. Le altre o hanno deciso di non farlo oppure sono indecise. "Denunciare è un punto di partenza e non di arrivo – conclude Arianna Liberatore – Significa andare incontro a un lungo percorso, che richiede molte energie. Ma rimane l’unica strada possibile. L’alternativa è convivere ogni giorno con il proprio aguzzino, temendo di essere aggredite e magari di morire, fino a perdere la fiducia in se stesse".

Roberto Canali