Turate premia il coraggio dei due amici marocchini

Disarmarono un rapinatore con la pistola che stava aggredendo un farmacista: riconoscimento al valore civile

Il riconoscimento in Comune

Il riconoscimento in Comune

Turate (Como), 2 dicembre 2018 - «Se ho avuto paura? Al momento no, ci ho pensato solo dopo. Ho sentito le urla e capito che c’era qualcosa che non andava, ma quando ho visto mio fratello mettersi a correre ho capito che il mio posto era al suo fianco. Come sempre». Hanno un’avventura in più raccontare Adnan e Anas, ragazzi di una nuova Italia che spesso è migliore di come vuole o riesce a raccontarsi, tre settimane fa hanno sventato una rapina a mano armata nella via principale del paese e l’altra sera il sindaco di Turate, Alberto Oleari, ha voluto ringraziarli riconoscendo loro l’encomio per il valore civile. 

«Grazie a nome di tutta la nostra comunità ad Adnan e Anas – li ha saluti il primo cittadino invitandoli a raggiungerlo al centro dell’aula municipale – L’8 novembre avete compiuto un gesto di grande coraggio disarmando un rapinatore che stava minacciando un dipendente della farmacia comunale, uscito per andare a depositare l’incasso. Avete salvato una persona e dimostrato grande senso civico e autentico eroismo, per questo sono onorato di conferirvi l’encomio. Ho scritto anche al prefetto di Como, Ignazio Coccia, segnalando il vostro gesto e spero che nei prossimi mesi possiate avere un nuovo riconoscimento, questa volta dallo Stato».  Ad Adnan El Aouni, 26 anni, basterebbe vedersi riconoscere la cittadinanza italiana che a differenza dei genitori, in Italia da oltre vent’anni e dei fratelli nati qui, non gli spetta ancora perché lui è arrivato a tre anni dal Marocco.  Ieri sera mamma e papà avevano gli occhi lucidi mentre il sindaco lo premiava e il consigliere Paolo Mason ricordava: «Storie come questa insegnano che distinzioni come razza e religione oggi non hanno senso». Adesso che è diventato un eroe, almeno per Turate, forse l’iter sarà più rapido.  Di sicuro quello che non smetterà mai di volergli bene come un fratello è Anas Loukili, 23 anni nato a Brescia e residente a Chiari. «Non ci sentiamo eroi – sorride – mi piace pensare che abbiamo fatto quel che avrebbe fatto chiunque altro. C’era una persona in pericolo e l’abbiamo aiutata. Rincorrere il rapinatore e trattenerlo fino all’arrivo dei carabinieri è stata una conseguenza. Certo quando mi hanno detto che la pistolaa era vera un po’ di paura l’ho avuta, ma non avrei potuto comunque lasciare solo Adnan. Vorrà dire che la prossima volta l’aperitivo verrà a farlo lui a Brescia».  Il cattivo di questa storia a lieto fine è un italiano: Massimiliano Paletta, 44 anni e una lunga sfilza di precedenti. Gli amanti degli stereotipi sono serviti.