Sempre meno furti denunciati ma la truffa ora corre sul web

I dati del questore De Angelis al 169° anniversario della fondazione della Polizia: in crescita i reati informatici

Il questore di Como, De Angelis

Il questore di Como, De Angelis

Como - L’effetto Covid ha certamente avuto la sua importanza, ma non è stato determinante nel crollo dei reati registrati in provincia di Como nell’ultimo anno. I dati, divulgati in occasione del 169° anniversario di Fondazione della Polizia di Stato, parlano infatti di una diminuzione netta di 2268 casi, che conferma il trend già avviato dal 2019. In due anni i reati sono passati dai 14mila 951 (aprile 2019–aprile 2020) ai 12mila 683 degli ultimi dodici mesi. Il dato che maggiormente colpisce, è il calo dei furti in abitazione, le cui denunce sono passate da 2003 a 871: un numero più che dimezzato, per uno dei reati che da sempre provoca maggiore allarme sociale. La stessa proporzione vale per i furti su auto in sosta, passati da 756 a 358. Complessivamente i furti sono scesi da 6450 a 3798.

Anche le rapine sono passate da 142 a 108, le ricettazioni da 73 a 56, i danneggiamenti da 2190 a 1922 e le violenze sessuali – che comprendono ogni casistica di abuso - da 54 a 46. Unico fenomeno in crescita, sono le truffe informatiche, specchio di una maggiore frequentazione di siti internet e social forum, ma anche dell’aumento degli acquisti on line, per i quali non c’è ancora un’abitudine sufficiente a garantire la capacità di individuare situazioni sospette. Parzialmente collegato a questo, sono anche le estorsioni, le cui denunce sono passate da 46 a 54: alcuni sono i casi di persone che vengono ricattate via web, con diverse modalità. «Gli ottimi risultati che continuiamo a registrare in questa provincia – commenta il questore, Giuseppe De Angelis – ci inorgogliscono e ci fanno sentire più vicini ai cittadini". Aumento netto, in quest’ultimo anno, anche dei controlli: 72mila persone e 26mila veicoli (rispetto ai 54 e 39mila del periodo precedente), dei sequestri di armi (da 29 a 59) e rimpatri obbligatori (da 119 a 158).