Truffa telefonica costa a un’anziana 20mila euro

I malfattori stanno agendo nella zona di Menaggio con le “solite” modalità

L’unico colpo andato a segno ha reso ai truffatori 20mila euro in contanti, consegnati alcuni giorni fa da un’anziana donna di Dizzasco, che ha creduto di aiutare un parente finito nei guai. Invece era il solito raggiro, tecnicamente un furto, di chi chiama a casa spacciandosi per un avvocato o un carabiniere, racconta di un figlio o un nipote finito nei guai che necessita assistenza legale per non andare in carcere, e immediatamente manda un complice a raccogliere il denaro che la vittima tiene in casa. In alcune circostanze, come quest’ultima, una cifra andata certamente al di là delle aspettative degli stessi delinquenti che commettono questi reati. Ma in questi ultimi giorni, è certo che la banda ha preso di mira la zona di Menaggio, dove si stanno moltiplicando le telefonate di questo genere, con un complice pronto a intervenire. Tutti i giorni, c’è qualcuno che verifica chiamando il centralino dei carabinieri, ed è la sua salvezza: perché nel momento in cui la vittima dice di voler fare una verifica, i truffatori abbandonano. Ultimamente la modalità è cambiata: viene comunicato che un parente è malato di Covid e necessita di cure urgenti, ovviamente a pagamento. La raccomandazione che arriva dalle forze di polizia è sempre la stessa: chiedere sempre all’interlocutore di lasciare un numero di telefono, o chiamare in caserma per verificare. Pa.Pi.