Truffa agli anziani, la banda dei tre verso il processo

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Truffe agli anziani, con una tecnica ben consolidata e ripetuta: una telefonata che raccontava di guai giudiziari a cui erano andati incontro i figli, che avevano urgenza di denaro per ritornare in libertà. Reati per i quali spessissimo è difficile arrivare a individuare i responsabili, ma ora, per due di questi episodi avvenuti a Como, il sostituto procuratore Antonio Nalesso ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a tre persone, accusate di truffa aggravata in concorso: Luigi Murolo, 34 anni, Benito Scarallo, 33 anni e Mario Esposito Moschella, 28 anni, tutti napoletani, i primi due detenuti. Il primo colpo era stato realizzato il 13 gennaio 2017, ai danni di una donna di 83 anni, a cui si erano presentati telefonicamente come dipendenti di una compagnia assicurativa, sostenendo che la figlia era stata trattenuta dai carabinieri dopo essere stata coinvolta in un incidente, e che era necessario pagare 3800 euro di cauzione. Così la donna aveva consegnato a Scarallo ed Esposito, che si erano presentati a casa sua, un lingotto d’oro da 100 grammi e una moneta da 10 sterline in oro.

Il 18 gennaio, Murolo e Scarallo avevano contattato un uomo di 81 anni, spacciandosi per avvocati di Varese, e raccontando la stessa versione: che il figlio era stato trattenuto dai carabinieri, ed era necessario pagare 3800 euro per il suo rilascio. Ma in questo caso, la truffa non era andata a buon fine, perché la vittima aveva una figlia, e aveva subito interrotto la conversazione, capendo che si trattava di un raggiro. Secondo i risultati delle indagini, in entrambi i casi Murolo sarebbe stato il telefonista di entrambi gli episodi, mentre Scarallo ed Esposito Moschella gli incaricati di andare a riscuotere il denaro nel primo caso. Pa.Pi.