Tremezzina, tributo a Fantozzi: "Doveva essere dei nostri"

Serata in onore del ragioniere più noto d'Italia

Tremezzina, tributo a Fantozzi

Tremezzina, tributo a Fantozzi

Como, 25 agosto 2019 - Nonostante l’organizzazione del geometra Filini non promettesse niente di buono e il meteo incerto, alla fine si è trasformata in una serata indimenticabile quella dedicata all’intramontabile ragionier Ugo Fantozzi, organizzata sul lago dalla Pro loco di Tremezzo. Un menù per stomaci forti quello servito nel parco delle ex scuole elementari: polpettine di Bavaria, frittatona di cipolle e familiare di Peroni gelata accompagnata da immancabile rutto libero con buona pace delle regole del galateo. Una serata fantozziana nel vero senso della parola per 150 irriducibili o nostalgici, a seconda dei punti di vista, che conoscevano a memoria le battute della saga del ragioniere più sfortunato e probabilmente per questo più amato d’Italia. Ogni portata era ispirata a una delle pellicole rese immortali da Paolo Villaggio al quale era idealmente dedicata la serata, a due anni dalla scomparsa.

Unico errore assolutamente voluto i “fagioli alla scorreggiona” che anziché da Fantozzi erano consumati dal suo omologo, Giandomenico Fracchia, nel corso di una tragica cena in cui veniva arrestato perché scambiato per la “Belva umana”. I fan però non si sono lamentati e hanno letteralmente divorato anche i rigatoni “alla Bella Bologna” che il ragionier Ugo acquistava di sottobanco pagandoli uno sproposito agli infermieri-carcerieri della clinica-lager Le Magnolie dov’era entrato con l’intenzione di dimagrarire. Mancava l’accompagnamento musicale del mitico “Maestro Canello”, quello che era stato ingaggiato a due veglioni di Capodanno e così anticipava i festeggiamenti della mezzanotte di un’ora per non arrivare in ritardo, ma c’era la Bianchina parcheggiata all’ingresso del parco grazie a Pierangelo Taroni, che si è presentato all’appuntamento con tanto di basco. E dopocena, per finire in gloria la serata, non poteva mancare un bel film. Indecisi tra la Corazzata Potemkin o un “film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco”, alla fine si è optato per un classico: il Fantozzi del 1975 girato da Luciano Salce che diede il via a una delle saghe più fortunate del cinema italiano. Per una volta l’organizzazione Filini è stata promossa e addirittura c’è qualcuno che si è già prenotato per l’anno prossimo.