Scontro fra motoscafi sul lago di Como: l'inchiesta si concentra su posizioni e velocità

Ascoltati gli amici della vittima e i turisti belgi che erano a bordo dell'altro natante coinvolto nello scontro

Uno dei motoscafi colpiti

Uno dei motoscafi colpiti

Tremezzina (Como) – Quasi ventiquattro ore dopo l’incidente nautico in cui ha perso la vita Luca Fusi, ventiduenne di Guanzate, cosa sia accaduto in quei pochi attimi in cui le due imbarcazioni si sono scontrate è ancora da capire. La posizione esatta dei natanti, la velocità a cui procedeva l’Nxt20 Mastercraft con a bordo gli undici giovani turisti belgi, e la stessa compatibilità delle documentazioni di bordo, così come della patente nautica della ventunenne alla guida, tutto di immatricolazione belga, sono ancora da verificare.

Accertamenti su cui sta procedendo la Guardia di finanza del Roan, il Reparto Aereo Navale della Guardai di finanza, e che dovranno essere trasmessi al magistrato della Procura di Como che coordina le indagini, Antonia Pavan. L’incidente è avvenuto ieri poco dopo le 17, nel tratto di lago di Como davanti a Punta del Balbianello, ma le le operazioni di recupero dei mezzi, identificazione delle persone coinvolte e dei testimoni, sono proseguite per ore, con il supporto di carabinieri e polizia locale.

Ma fin da subito, sono stati sentiti tutti i testimoni, rintracciati, e anche i ragazzi coinvolti. Non solo i due amici che erano sul motoscafo assieme alla vittima, ma anche quelli che erano sul motoscafo che ha speronato il Sea Roy 240, con l’aiuto di un interprete, in quanto si tratta di ragazzi di nazionalità belga. Sono inoltre state messe sotto sequestro le due imbarcazioni e tutto ciò che c’era a bordo. Le indagini procedono per omicidio colposo e naufragio, e a breve la Procura darà incarico per svolgere l’autopsia, che darà un contributo importante per spiegare come sia avvenuto l’impatto, e cosa abbia causato la morte del giovane studente.