Travolto e ucciso in bici, l’investitore davanti al giudice

Rovello Porro, l’auto al momento dell’incidente stava effettuando un sorpasso. La vittima aveva solo 15 anni

L’urto, dilaniante, era avvenuto mentre l’auto stava effettuando un sorpasso, e aveva ridotto in fin di vita Simone Vavassori, quindicenne di Misinto, sopravvissuto solo poche ore a quell’incidente frontale avvenuto verso le 19 del 26 ottobre 2020. Il ragazzino era in bicicletta, pedalava in via Como, la strada provinciale che collega Saronno a Rovello Porro, dove era diretto. Dalla parte opposte arrivava una Renault Espace guidata da Alberto Tota, 48 anni di Lainate, che ora è stato accusato di omicidio stradale. Il sostituto procuratore di Como, Giuseppe Rose, ha concluso le indagini a suo carico, ricostruendo assieme ai carabinieri di Turate, la dinamica di quanto accaduto quel giorno: diretto verso Saronno, Tota aveva sorpassato l’auto davanti a lui, invadendo la corsia opposta e colpendo in pieno il quindicenne in bicicletta.

Il ragazzo era stato sbalzato nel campo accanto alla strada, a pochi metri dalla rotatoria di via Larga, con ferite gravissime al volto e al torace, che ne avevano determinato la morte alcune ore dopo l’arrivo all’ospedale di Varese. Per tutta la notte i medici avevano cercato di tenerlo in vita, ma il ragazzo non aveva mai ripreso conoscenza. L’ipotesi, sorta fin da subito, che la monovolume fosse in sorpasso nel momento in cui ha colpito la bicicletta, è stata confermata dai rilievi svolti dai carabinieri, e dall’esame dei due mezzi coinvolti, che erano stati messi sotto sequestro. Infine, l’autopsia disposta dalla Procura, aveva confermato la gravità delle lesioni causate dall’impatto. Ora l’indagato, che ha ricevuto la notifica della conclusione delle indagini, dovrà decidere come procedere. Pa.Pi.