Ticosa, l’azienda ora fa causa Per il Comune è un pantano

Ennesimo guaio per Palazzo Cernezzi nell’opera di bonifica: la catena degli errori si allunga

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di Roberto Canali

Di solito le aziende fanno causa ai Comuni per essere state escluse dagli appalti, ma a Como è capitato il contrario, il consorzio d’imprese che ha vinto la gara per la bonifica dell’area ex Ticosa ha chiamato Palazzo Cernezzi di fronte al Tar di Milano per non aver accettato con tempestività la sua richiesta di ritirarsi dalla gara. I privati chiedono ai giudici l’annullamento della determinazione del dirigente del Settore Appalti che ha assegnato all’associazione d’impresa tra Eco.Ste.Ma Srl ed Ecoserdiana Srl l’aggiudicazione della gara, poi decaduta per non aver trasmesso la documentazione necessaria alla stipula del contratto.

Nella ricostruzione fornita al Tar le aziende ricordano che la gara fu aggiudicata il 22 dicembre del 2020, ma già in data 23 febbraio 2021 entrambe decisero di ritirare l’offerta che avevano presentato. Peccato che gli uffici di Palazzo Cernezzi, nonostante la richiesta fosse regolarmente pervenuta non solo la ignorarono, ma tre giorni dopo il 26 di febbraio, inviarono una nota in cui avvisavano di aver concluso positivamente il procedimento di verifica dei requisiti. Addirittura lo stesso giorno il responsabile del Settore Appalti inviò a Eco.Ste.Ma. Srl la trasmissione dei documenti per la stipula del contratto. Quando l’azienda fece notare che aveva ritirato l’offerta la risposta di Palazzo Cernezzi fu che "non erano i presupposti per ritirarla" e quindi veniva concesso un ulteriore termine per la presentazione dei documenti necessari alla stipula del contratto. Poco più di un mese dopo, all’inizio di aprile, sarebbe stato il Comune ad annullare l’intera gara in regime autotutela dopo essersi reso conto di aver commesso alcuni errori, formali e sostanziali, nella redazione della gara. Insomma un gran pasticcio che rischia di prolungarsi ben oltre la fine di maggio, quando si concluderà la procedura amministrativa di annullamento del contratto di appalto, ci vorranno settimane e forse mesi per sapere quante delle aziende che hanno partecipato alla gara decideranno di ricorrere al Tar e da questo punto di vista la Eco.Ste.Ma Srl potrebbe essere solo la prima di una lunga serie. Intanto la bonifica della cella 3, l’ultima che mancava all’appello, è bloccata e nessuno sa quando e se sarà possibile istruire una nuova gara d’appalto.