Svizzera pronta a riaprire: i frontalieri tornano "in presenza"

A partire da lunedì bar e ristoranti potranno accogliere i clienti negli spazi interni

Frontalieri

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Como, 28 maggio - Come l’Italia anche la Svizzera è pronta a riaprire le sue attività e tornare, gradualmente, alla normalità dopo i lunghi mesi di lockdown e limitazioni determinati dal Covid. Da lunedì bar e ristoranti potranno riaprire gli spazi all’interno e ai tavoli sulle terrazze potranno sedersi fino a 6 persone. Tra le notizie più attese dagli oltre 70mila frontalieri italiani impiegati in Canton Ticino c’è il ritorno al lavoro in presenza, con l’unico obbligo per le aziende di eseguire un tampone ai propri dipendenti almeno una volta la settimana.

Di fatto un ritorno al lavoro per migliaia di frontalieri impiegati negli uffici oltreconfine i quali, da oltre un anno, svolgevano il loro lavoro da casa. Il ritorno al lavoro in presenza non è obbligatorio, ma sarà lasciato alla discrezionalità delle singole aziende, molte delle quali però si sono già orientate attraverso le loro associazioni di categoria verso il rientro in ufficio di impiegati, manager e commerciali. Una ragione di sicurezza più che di produttività anche alla luce del fatto che il rapporto tra Svizzera e Ue è ai minimi termini sui temi legati alla circolazione dei cittadini europei, la protezione dei salari e gli aiuti di Stato.

Nei giorni scorsi il presidente Guy Parmelin ha ufficializzato lo stop alle trattative e tra i motivi di controversia c’è il trattamento dei frontalieri, fondamentali per le aziende elvetiche non solo in Canton Ticino.