Summit contro lo spaccio nel verde della Pinetina

Prefetti di Como e Varese con i vertici delle forze dell’ordine per rafforzare i controlli in più Comuni

A pochi chilometri dalla Pinetina, la "casa" dell’Inter, comandano gli spacciatori. Non sono un mistero per nessuno, men che meno per i sindaco dei paesi al confine tra Como e Varese, le condizioni di degrado in cui versa ormai da anni il Parco Pineta diventato rifugio degli spacciatori magrebini che vivono accampati all’interno dell’area verde e si muovono perfettamente a loro agio sui sentieri per rifornire i "consumatori", in arrivo fin qui dalle due province e anche dalla vicina Svizzera. Ieri per fare il punto su quella che sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza si sono riuniti nella sala consigliare di Castelnuovo Bozzente, i prefetti di Como e Varese, Andrea Polichetti e Salvatore Pasquariello, insieme ai questori delle due province e i vertici dei comandi provincia di carabinieri e Guardia di Finanza. Hanno partecipato alla riunione anche i sindaci di Appiano Gentile, Beregazzo con Figliaro, Binago, Carbonate, Limido Comasco, Locate Varesino, Lurago Marinone, Mozzate, Oltrona San Mamette, Veniano, Tradate, Vedano Olona, Venegono Superiore e Venegono Inferiore, il presidente del Parco Pineta e il dirigente della Direzione generale sicurezza di Regione Lombardia. Già dalle prossime settimane verranno intensificati i controlli attraverso sistemi di videosorveglianza posizionati lungo le principali vie di accesso e verranno installati ripetitori per i cellulari, così da spingere gli escursionisti a riappropriarsi del parco.

Roberto Canali