Strage di Erba, arriva la politica: "Dopo 12 anni dolore senza fine"

Piero Castagna e l'ispezione del ministro

I coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all’ergastolo

I coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all’ergastolo

Erba (Como), 16 dicembre 2018 - «Dopo dodici anni il male di quella sera continua a riversarsi su di noi». Nella voce di Pietro Castagna si mescolano amarezza, dolore, una esasperazione appena trattenuta. È il fratello di Raffaella Castagna, una delle quattro vittime della strage di Erba, l’11 dicembre del 2006. A riacutizzare, se possibile, un dolore impossibile da alleviare, la notizia che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha avviato una ispezione sull’inchiesta e chiesto gli atti alla procura di Como. Gli imponenti faldoni partiranno domani per Roma. «Se il ministro – prosegue – lo ritiene utile, lo faccia. Nessuno di noi, come famiglia, ha niente da nascondere. Ma se dopo tre gradi di giudizio, ventisei giudici si sono espressi per la completa colpevolezza, non ci possono essere dubbi sulla verità. Non trovo dove sia il problema».

Nessun commento da parte dei familiari di Mario Frigerio, unico sopravvissuto e testimone chiave, scomparso nel settembre del 2014. «La famiglia Frigerio – fa da portavoce il legale Manuel Gabrielli – chiede solo il silenzio su questa vicenda». Lo scorso 14 ottobre, nella terza delle sei puntate che le Iene avevano dedicato alla vicenda, era stato sollevato il caso della presunta sparizione di alcune intercettazioni di Mario Frigerio, ricoverato in ospedale, e di intercettazioni ambientali, dal 12 al 16 dicembre, nell’abitazione di Olindo Romano e della moglie Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo come autori della strage. Era stato intervistato il guardasigilli Bonafede.

«Verificherò – aveva dichiarato – cosa è accaduto. Voglio che la giustizia sia credibile agli occhi dei cittadini» e aveva aggiunto «di avere interesse affinché venga fuori la verità su questa storia». Altro aspetto oggetto di verifica sarà la procedura di distruzione di alcuni reperti. In quella terribile serata invernale alla Ca’ del Giazz, un grande condominio ristrutturato in via Diaz, nel centro di Erba, vennero trucidati a coltellate e colpi di spranga Raffaela Castagna, il suo bambino Youssef, di due anni e mezzo, la madre di Raffaella, Paola Galli, la vicina Valeria Cherubini. Una malformazione congenita della carotide salvò la vita diMario Frigerio, marito della Cherubini, mentre il coltello dell’assassino gli trapassava la gola.