Statale Regina, variante e lago tagliato a metà. Code all’alba per salire sui battelli

La statale Regina da ieri è sbarrata all’altezza di Colonno e rimarrà chiusa fino al prossimo 29 marzo

Gli operai ieri alle 9.30 hanno dato il via al cantiere per la Variante della Tremezzina

Gli operai ieri alle 9.30 hanno dato il via al cantiere per la Variante della Tremezzina

Tremezzina (Como), 30 ottobre 2021 -  Da ieri mattina alle 9.30 il lago di Como è ufficialmente spaccato a metà: a monte e a valle di Colonno da dove non si passerà più almeno per quattro mesi, fino al 29 marzo, per la costruzione del portale sud della Variante della Tremezzina. I lavori del maxi cantiere sono partiti senza intoppi, almeno durante il primo giorno, con gli operai che all’ora prestabilita hanno posizionato le reti da cantiere in mezzo alla statale Regina. Nonostante la partenza dei lavori fosse annunciata ormai da mesi non sono mancati automobilisti che, incuranti dei cartelli segnaletici che annunciavano la strada sbarrata e invitavano a prendere vie alternetive, sono arrivati a ridosso del cantiere, a quel punto costretti a fare manovra e tornare indietro. Nessuna sorpresa invece per i residenti di Tremezzina, i più prevvidenti dei quali si sono attrezzati già nelle scorse settimane. I frontalieri ad esempio hanno affittato appartamenti vicino al confine, per non essere costretti a doversi svegliare anche due ore prima per mettersi in colonna lungo la strada che da Menaggio lungo la ss340 arriva fino a Porlezza. Paradossalmente non saranno loro ad avere i problemi più grandi, visto che il vero incubo sarà per chi lavora a Como, costretto a fare letteralente i salti mortali per riuscire ad arrivare in tempo al lavoro. Il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, che ieri era presente al via ai lavori, ha cercato di dare il buon esempio consentendo ai lavoratori di Villa Saporiti che vivono oltre Colonno di lavorare, fino alla primavera prossima, da casa collegandosi in ufficio con il computer. Il suo esempio però, almeno finora, sembrano averlo seguito in pochi e così per tanti lavoratori l’incubo è iniziato già ieri mattina, con le code all’alba per salire sulla navetta gratuita che fa la spola tra Sala Comacina e Argegno. Un tratto di pochi chilometri che si percorrere via lago in una decina di minuti, ai quali naturalmente occorre aggiungere il tempo atteso in banchina per imbarcarsi. Già ieri c’è chi ha aspettato anche 50 minuti prima di potersi imbarcare, ma oggi potrebbe andare anche peggio perchè in teoria tra pendolari e studenti sono dodicimila le persone che ogni giorno fanno la spola da Tremezzina e gli altri paesi del Centro lago verso il capoluogo. Per molti l’unica soluzione sarà raggiungere Como via lago in battello, ottenendo uno sconto del 50%, ma solo a partire dell’abbonamento del mese successivo. Un’alternativa che consentirà di lasciare l’auto a casa, a patto di spendere oltre un migliaio di euro da qui ai prossimi quattro mesi. A tutti gli altri non rimarrà che armarsi di pazienza e arrendersi a fare il giro del lago in automobile. Le alternative individuate da Anas sono tre: da Menaggio fino a Porlezza, per poi proseguire sulla SP 13 fino a Centro Valle Intelvi e la SP 14 fino ad Argegno, attraverso la Svizzera raggiungendo Como da Lugano grazie alla A2, oppure facendo il giro del lago lungo la ss36. Per loro saranno davvero quattro mesi interminabili.