Como, ecco 'Washt': la macchina della spesa pulita

Due giovani ingegneri lanciano la startup per igienizzare i trolley di plastica

Una donna fa la spesa al supermercato

Una donna fa la spesa al supermercato

Como, 12 agosto 2018 - Alel volte le buone idee nascono facendo la spesa, specie quando i protagonisti sono una giovane coppia di ingegneri attenta non solo a quello che mettevano nel carrello, ma anche al contenitore. «È una cosa che ci è capitata ormai quattro anni fa - ricorda Manuele Colombo -. Eravamo al supermercato e ci serviva un carrello di quelli piccoli, fatti di plastica con il manico che si allunga. Ce n’erano tanti, ma erano tutti sporchi e così abbiamo perso un po’ di tempo a cercare il meno peggio, ma di puliti non ce n’erano. È allora che si è accesa la lampadina e abbiamo pensato che se quello per noi era un problema potevamo essere in buona compagnia».

Da allora l’idea di costruire una macchina in grado di igienizzare i carrelli per la spesa della grande distribuzione è diventato il core business della MyM Srl, che poi sono le iniziali di Manuele (Colombo) e Marina (Fbre Morales), coppia nella vita, in studio di progettazione e ora anche in affari. La loro idea nel 2015 è stata premiata da ComoNext, il parco tecnologico attivo in provincia di Como, che li ha voluti tra le sue imprese più promettenti e l’anno dopo Fondazione Marzotto ha inserito la loro idea, nel frattempo concretizzatasi in un prototipo, come una tra le 100 innovazioni più promettenti d’Italia.

«È stata dura, ma adesso la macchina è pronta, si chiama Washt ed è in grado di lavare, igienizzare e asciugare le ceste per la spesa in 45 secondi – spiega il suo inventore –. È unica nel suo genere». Un rimedio agli studi scientifici che di recente hanno dimostrato come all’interno di questi cestini proliferano colonie di virus e batteri. «La nostra macchina è costruita in acciaio inox per garantire la massima resistenza – prosegue Manuele Colombo –. È molto semplice da utilizzare perché ha un solo programma e può essere adattata a qualsiasi tipo di carrello attraverso una base intercambiabile». Bastano 45 secondi e si spendono 7 centesimi: acqua, corrente elettrica, detergente compresi. «Per un supermercato di medie dimensioni questa attività potrebbe essere fatta da un inserviente per un’ora al giorno, ogni cinque giorni, una volta al mese». Adesso per i due giovani ingegneri si tratta di trasformare la loro idea in business. «Dopo aver provato a prendere contatti con la grande distribuzione ci siamo affidati a un’azienda che produce macchinari simili, alla quale abbiamo conferito il nostro brevetto anche se non in esclusiva». Qualcosa si sta già muovendo nei mercati Nord Europei. Ma Washt, made in Italy, punta ai supermarket del Belpaese.