Lo spumante dell'Oltrepò Pavese affina nelle acque del lago di Como

Il progetto sperimentale del produttore Luca Bellani: mille bottiglie di Pinot Nero sono rimaste per un anno a 14 metri di profondità

Le bottiglie di spumante vengono immerse nel lago di Como

Le bottiglie di spumante vengono immerse nel lago di Como

Lezzeno (Como) - Duemila bottiglie di spumante metodo classico dell'Oltrepò Pavese sono state immerse l'anno scorso nel lago di Como, a 14 metri di profondità. Lì sono rimaste ad affinare per un anno e lunedì prossimo le prime mille saranno tirate su. Le altre, resteranno a invecchiare ulteriormente cullate dalla corrente. 

E' la scommessa di Luca Bellani, produttore specializzato nella spumantizzazione, segmento in cui ama sperimentare, come testimonia ad esempio il suo Centoventi Rosè, dove il numero sta a indicare i mesi di affinamento. Adesso il titolare della cantina Ca' di Frara prova la via del lago, per sfruttarne in particolare la costanza di temperatura e il moto ondoso, caratteristiche che dovrebbero favorire una migliore evoluzione del vino. Una pratica non nuova, in verità, ma già sperimentata in alcuni laghi come ad esempio quello di Levico per il Trentodoc Lagorai e anche sul Garda.

Ora è nato questo progetto tutto lombardo, sull'asse Oltrepò-Lario. Le bottiglie di spumante, rigorosamente Pinot Nero, sono state calate nelle acque antistanti Lezzeno, Comune sulla parte occidentale del ramo comasco del Lario. Dopo 12 mesi, tra un paio di giorni verranno recuperate e se ne potranno studiare - ma soprattutto degustare - gli effetti.