Sorico, uccise il fratello: 18 anni in Appello

Confermata la condanna per Pietro Sandrini dopo la morte di Arno

Il delitto era stato commesso la sera del 28 febbraio 2019 nell’Alto Lario

Il delitto era stato commesso la sera del 28 febbraio 2019 nell’Alto Lario

Sorico (Como) - La condanna a 18 anni di carcere per l’omicidio del fratello, è stata confermata in Appello ed è diventata definitiva. Così Pietro Sandrini ha concluso il suo iter giudiziario, durante il quale il suo avvocato, Rosaria Coletta, ha cercato fino all’ultimo di ottenere il riconoscimento della preterintenzionalità del delitto, o delle attenuanti generiche, che avrebbero notevolmente ridotto la pena finale.

Il delitto era stato commesso la sera del 28 febbraio 2019, ma il corpo di Arno Sandrini, 50 anni, era stato trovato solo il giorno successivo da un assistente sociale, all’interno dell’abitazione di via Nigolo, alla periferia di Sorico e della provincia di Como, dove vivevano entrambi in condizioni di estremo degrado igienico. Per capire cosa fosse accaduto in quella casa, erano state necessarie indagini su più fronti, da parte dei carabinieri di Menaggio, e del sostituto procuratore Antonio Nalesso. L’arresto di Pietro, 45 anni, era avvenuto solo il 30 luglio, alla luce dell’esito dell’autopsia, della ricostruzione dei difficili rapporti tra i due fratelli, e di una serie di ulteriori elementi.

Arno, era stato ucciso da una trentina di colpi assestati con un corpo contundente che non aveva spigoli vivi, ma abbastanza robusto da produrre lesioni profonde. Ferite che avevano causato un’abbondante perdita di sangue e insufficienza cardiorespiratoria. La relazione tra i due fratelli pessima, e nei giorni precedenti l’omicidio, la tensione tra i due era stata aggravata dalla sospensione della corrente a causa del mancato pagamento di una bolletta, di cui Pietro incolpava il fratello. Pietro aveva ammesso quell’aggressione, ma allo stesso tempo aveva detto di non aver mai avuto alcuna intenzione di uccidere Arno. Un aspetto fin da subito sottolineato dal difensore di Sandrini, secondo cui si era trattato di un omicidio preterintenzionale. I giudici, sia di primo grado a marzo 2020 a Como, che di Appello a Milano, sono invece stati di differente avviso.