Soldi in Svizzera, boom di sequestri a evasori e mafiosi

Como, criminalità organizzata o riciclaggio fai da te. La Finanza e i controlli su un traffico che non si arresta

Controlli della Finanza

Controlli della Finanza

Como, 26 ottobre 2020 - Rischioso ma redditizio, basato su rapporti di fiducia, affidato a professionisti compiacenti con mezzi di trasporto modificati per garantire il risultato. Il contrabbando di valuta tra Italia e Svizzera, è un’attività che non cessa. L’attività di contrasto quotidiana della Guardia di finanza, e le indagini che hanno portato a decine di arresti e sequestri di denaro incalcolabili, servono ad arginare, ma non a eliminare il fenomeno. Soldi che arrivano da ogni parte d’Italia, provenienti da illeciti che vanno dall’evasione fiscale fino ai profitti della criminalità, affidati a finanziarie e a istituti di credito elvetici, che finiscono su conti di risparmi esteri. Ma che spesso ritornano ai proprietari, quando hanno necessità di quei soldi.

Solo nelle ultime settimane, la Gdf di Como ha scoperto e denunciato per riciclaggio due soggetti: il primo fermato vicino al valico della Val Mulini, con 31mila euro nascosti in un marsupio che portava in vita. L’uomo, che aveva precedenti per contrabbando, a casa aveva anche monete d’oro e argento, orologi di pregio e pietre preziose. Alcuni giorni dopo a Villa Guardia, sulla Pedemontana, il controllo di un veicolo svolto dai Baschi Verdi ha consentito di recuperare 90mila euro e 41mila franchi svizzeri in contanti, che viaggiavano nel doppiofondo ricavato nel cruscotto dell’auto, guidata da un uomo con precedenti per contrabbando di sigarette. Dettaglio che ha spinto i finanzieri a far intervenire i “cacciavitisti“, esperti nello scovare anfratti sulle auto, per una verifica più approfondita del veicolo, consapevoli dei metodi utilizzati per i transiti illegali di denaro. Ogni giorno, i reparti della Guardia di finanza procedono a controlli doganali e all’analisi di segnalazioni per operazioni sospette: 209 solo lo scorso anno, scaturite anche dal monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta.

Che spesso si trasformano in spunti di approfondimento: dai 1.307 controlli, per un ammontare di oltre 17 milioni di euro, sono emerse 310 violazioni e il sequestro di 8 milioni, oltre a documentazione che attesta la disponibilità all’estero di 144 milioni, in fase di verifica da parte dei reparti territoriali. Se il transito illegale di valuta è un fenomeno diffuso, quello che fa la differenza sono le modalità: chi muove grosse cifre e si affida a organizzazioni, può contare su spalloni professionisti, veicoli modificati e spesso anche la copertura del rischio in caso di sequestro del denaro. Chi invece si affida al fai-da-te, trasporta cifre di poche decine di migliaia di euro, ma comunque superiori ai 10mila euro consentiti, e quasi sempre utilizza nascondigli che appaiono originali e sicuri, ma che i finanzieri individuano facilmente in quanto, di base, sono sempre gli stessi.