Il blitz degli skinhead a Como, la Procura chiude le indagini per tredici

Irruzione durante una riunione del movimento 'Como senza frontiere' in cui si discuteva di migranti

L'irruzione nella sede di Como senza frontiere

L'irruzione nella sede di Como senza frontiere

Como, 7 gennaio 2019 -  I pm di Como hanno chiuso le indagini sull'irruzione di un gruppo del Veneto Fronte Skinheads del 28 novembre 2017, durante una riunione del movimento 'Como senza frontiere' in cui si discuteva di migranti. Sono tredici gli indagati, accusati di violenza privata per avere, scrivono i pm coordinati dal procuratore Nicola Piacente, "in concorso tra loro, quali militanti del Veneto Fronte Skinheads", fatto irruzione "senza alcun preavviso (pur avendola pianificata ed organizzata) nei locali del Chiostro Sant'Eufemia" con "fare intimidatorio". Si erano poi sistemati "alle spalle dei volontari dell'associazione", pretendendo "silenzio assoluto". Gli skinheads avevano quindi costretto i volontari "ad ascoltare l'integrale lettura di un comunicato teso a stigmatizzare l'attività dell' Associazione stessa rispetto alla gestione dei migranti giunti a Como e provincia".

È contestata, stando all'avviso di chiusura delle indagini, l'aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite e per uno degli indagati, residente in provincia di Como, di aver "promosso ed organizzato" il reato "con invio di messaggi di carattere organizzativo, inerenti anche l'abbigliamento da indossare in occasione della irruzione, e logistico". La vicenda era stata ricostruita dalle indagini e dall'analisi del materiale sequestrato in occasione delle perquisizioni eseguite alcuni giorni dopo l'irruzione dagli agenti della Digos di alcune città del Nord Italia.