Como, doppia operazione della Finanza: sequestrati lingotti e titoli

Stop a due auto al confine con la Svizzera

Controlli della Finanza (Cusa)

Controlli della Finanza (Cusa)

Como, 18 giugno 2018 - Il titolo azionario in franchi svizzeri e i lingotti d’oro. Sono i due sequestri svolti nelle ultime ore dalla Guardia di finanza di Ponte Chiasso, in altrettanti controlli svolti al confine con la Svizzera. Il primo automobilista, un italiano di 40 anni residente a Roma, alla guida di una Fiat 500L, è stato fermato al valico autostradale di Como-Brogeda, in ingresso dal Canton Ticino. Dopp Sottoposto come d’abitudine alle domande di rito che vengono poste al valico, relative al possesso di valori, è apparso incerto nelle sue risposte, quel tanto che basta ad attirare l’attenzione dei militari che svolgono controlli a campione. L’auto è stata quindi perquisita, fino al ritrovamento, in una valigetta, di un titolo di credito emesso da una società di Zurigo, per un valore di 100mila franchi svizzeri, pari a un controvalore di quasi 87mila euro. Gli è stata quindi contestata la violazione valutaria, relativa all’omessa dichiarazione di denaro o valori superiori a 10mila euro, ma allo stesso tempo il titolo di credito è stato messo sotto sequestro con l’ipotesi di riciclaggio, in attesa di svolgere accertamenti sulla sua provenienza e destinazione. Con sé aveva inoltre documentazione valutaria relativa ad accordi societari e contabili, che sarà analizzata dai finanzieri, per capire se fa riferimento a contesti regolari e dichiarati.

Il secondo sequestro è stato fatto invece al valico di Maslianico, a carico di un commercialista quarantenne, originario di Torino e residente a Milano, trovato in possesso di quattro lingotti d’oro del peso complessivo di quattrocento grammi, il cui valore è stato stimato attorno ai 14mila euro. L’uomo, alla guida di un’Audi in uscita dall’Italia e accompagnato dalla moglie, è stato fermato e anche in questo caso sottoposto a una serie di domande abituali. Ma come sempre, è stato notato un atteggiamento di disagio da parte sia del conducente che della moglie, premessa di un approfondimento degli accertamenti. Hanno così trovato i quattro lingotti, del peso di un etto ciascuno, all’interno di uno zaino. Il commercialista non è stato in grado di dimostrare la legittima provenienza della preziosa merce che non aveva dichiarato, motivo per cui è stata messa sotto sequestro con l’ipotesi di reato di contrabbando. A questo si è aggiunta la contestazione amministrativa dell’omessa dichiarazione del valore eccedente i 10mila euro. Entrambi i sequestri, sono il risultato del lavoro di vigilanza che quotidianamente viene svolto ai valichi dalla Guardia di finanza, sia con presidio fisso, come a Brogeda o Ponte Chiasso, sia attraverso un sistema di vigilanza dinamica, che riesce a monitorare ampie fasce di retrovalico, intercettando chi cerca di evitare i passaggi ritenuti più a rischio.