Seconda prova alla Maturità con patemi ma senza imboscate

In diversi casi i ragazzi hanno ammesso di avere ricevuto un piccolo aiuto dai loro insegnanti

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Senza patemi o quasi la seconda prova della Maturità, tornata nella versione con i due scritti dopo la lunga pausa del Covid, ma in realtà profondamente rivoluzionata dal ministro Patrizio Bianchi. Se il tema è stato lo stesso per tutti, l’autonomia dei singoli istituti l’ha fatta da padrone nella prova di indirizzo che non solo è variata a seconda del diverso indirizzo, ma è stata confezionata su misura dalle commissioni interne sulla base degli argomenti affrontati durante l’anno scolastico.

Nessuna imboscata dunque a Como, Bergamo, Brescia, Lecco e Sondrio dove ieri si sono presentati in classe in 24mila (rispettivamente sono stati 3198, 7996, 8354, 2195 e 1407) per una prova che vale una decina di punti, 5 in meno rispetto al tema e soprattutto molto meno dell’orale che da solo vale 25 punti. Insieme a loro in aula sono tornati i docenti incaricati di giudicarli, tutti interni tranne i presidenti: 218 quelli individuati a Bergamo, 247 a Brescia, 96 a Como, 63 a Lecco, 37 a Sondrio. Per i ragazzi degli istituti tecnici e dei licei la seconda prova si è conclusa ieri con una durata che variava dalle 4 alle 8 ore, mentre per la prova dei licei artistici e quelli coreutici proseguiranno anche oggi e sabato per portare a termine i loro elaborati.

Agli studenti del l Classico sono capitate molto probabilmente le prove più che abbordabili con versioni di Seneca e Cicerone, per i più fortunati non inedite. È andata bene anche ai ragazzi dello Scientifico che, a differenza degli anni scorsi, quando i quesiti arrivavano da Roma, hanno avuto la garanzia di vedersi sottoporre argomenti affrontati durante l’anno. Paradossalmente la prova più difficile è toccata agli studenti degli istituti tecnici, alle prese con progetti e bilanci che in qualche caso hanno riservato più di un’insidia. Alla fine però la maggior parte degli studenti al termine dell’esame si è dichiarata soddisfatta e ha anche ammesso di aver ricevuto qualche "dritta" da parte dei propri insegnanti che, al momento giusto, ha saputo come mettere i loro alunni sulla buona strada. Adesso rotto il ghiaccio con la Maturità non resta che concentrarsi sull’ultima prova, ma anche l’orale sembra a portata di mano di fronte a una commissione composta dai propri docenti e con la possibilità di partire dalla tesina. Roberto Canali