Immagini pedopornografiche sul web, con le nuove regole di Google difficile farla franca

I nuovi sistemi di intelligenza artificiale consentono di intercettare con più facilità questi traffici a livello mondiale

La Polizia Postale ha visto aumentare di parecchio l’attività a Como e Lecco

La Polizia Postale ha visto aumentare di parecchio l’attività a Como e Lecco

I nuovi sistemi di intelligenza artificiale introdotti da Google a livello mondiale non lasciano più scampo a chi fa transitare dal web immagini riconducibili a contesti pedopornografici. Così negli ultimi tempi, il lavoro delle Polizie Postali si è moltiplicato a dismisura, a causa della quantità di segnalazioni che vengono inoltrate automaticamente. Nelle ultime settimane, solo tra Como e Lecco, sono state effettuate 50 perquisizioni alla ricerca di materiale digitale captato dagli alert di Google. Il sistema è molto semplice: gli algoritmi che monitorano il transito di informazioni nel web, sono impostati per segnalare le immagini che assommano due o più fattori qualificati come critici: principalmente la presenza di bambini o ragazzini, associata a una determinata percentuale di nudità e ad altri indicatori che costituiscono il discrimine tra contesti di normalità quotidiana, e un potenziale utilizzo a fini sessuali di quelle immagini.

A quel punto il transito viene tracciato, si individuano le coordinate minime per rendere rintracciabile il destinatario, e la segnalazione viene automaticamente inoltrata alla Polizia Postale, che la smista per competenza territoriale. Da questo monitoraggio non è escluso nessun sistema di trasmissione di informazioni, e al momento sembra non esistano canali privilegiati per garantire scambi di informazioni e di materiali digitali, non raggiungibili dai sistemi messi a punto da Google.

Chiaramente sono segnalazioni che devono essere verificate, punti di partenza di accertamenti che tuttavia vengono puntualmente svolti, perché la captazione delle informazioni contenute nelle immagini, rientra in un raggio di casistiche molto ristretto, e lascia margine a pochi fraintendimenti o interpretazioni errate dei contenuti delle immagini. In questo modo, è stato trovato un sistema che colpisce in maniera capillare i principali veicoli di scambi di immagini pedopornografiche, il cui mercato è immenso e inarginabile.