Incendio a San Fermo, morti padre e i 4 figli: "Ho buttato giù porta ma era troppo tardi"

La testimonianza choc di un vicino. Un soccorritore: "Erano nella stessa stanza, distesi su un grande letto"

Incendio a San Fermo della Battaglia, a Como (La Presse)

Incendio a San Fermo della Battaglia, a Como (La Presse)

San Fermo della Battaglia (Como), 20 ottobre 2017 – "Quando mio figlio è partito, intorno alle 7.30, lungo le scale non si sentiva odore di fumo e era tutto normale. Mi sono accorto che stava succedendo qualcosa solo 15 minuti dopo. A quel punto con un altro vicino ho cercato di buttare giù la porta ma era tardi". A parlare è Reza Naziri, 52 anni, iraniano, ingegnere elettrotecnico, intervenuto nell'incendio a San Fermo della Battaglia a Como, in cui hanno perso la vita un uomo di 49 anni e i quattro figli.

"Stamani alle 7,30 sono uscito dalla palazzina a fare due passi e non mi sono accorto di niente. Rientrando però ho sentito dei condomini che urlavano, mi sono precipitato fino all'appartamento in fiamme e a quel punto, con un badile, abbiamo spaccato la porta papà era un uomo molto dignitoso - racconta il signor Reza -. Quando si è spalancata la porta subito il fuoco si è ravvivato con una grande fiammata e c'erano pezzi di legno e di carta che andavano a fuoco subito dietro la porta". 

"Aveva chiesto aiuto aiuto anche a me - ha aggiunto - ho provato a aiutarlo a trovare un lavoro, ma non era facile. Lui era un uomo molto riservato, dignitoso e non chiedeva aiuto apertamente". "Quello che non mi perdono - ha aggiunto tra le lacrime - è di non aver capito la gravità della situazione. E di questo chiedo perdono al mio Dio. Forse avremmo potuto fare di più per aiutarli. Da un po' di tempo, da quando la moglie era stata ricoverata, stava sempre con i bambini. Era davvero premuroso ma so che ha avuto problemi sul lavoro per via delle sue assenze dovute proprio alla necessità di accudire i 4 figli. Ma il sociale dov'è?". 

Come riferito da uno dei soccorritori presenti sul posto padre e figli sono stati trovati "tutti nella stessa stanza, distesi su un grande letto". "Erano tutti su un letto matrimoniale che era stato 'allungato' - ha aggiunto il soccorritore- avvicinando due materassi uno sopra l'altro a formare una unica grande zona per dormire. Nessuno presentava evidenti bruciature". 

Una tragedia che ha lasciato sgomenti i vicini e chi conosceva la famiglia: "So che la famiglia era in difficoltà economiche tanto che in alcune occasioni io stessa ho portato loro dei generi alimentari e 12 litri di latte: lui si mise quasi a piangere -  dice una conoscente - Lui si dava da fare tantissimo, cercava di lavorare in tutti i modi, da quando con la sua attività le cose andavano male. Io non so molto di loro ma so che già nel giugno scorso quando ho invitato i suoi figli a una festicciola delle mie bambine lui mi disse che la moglie era ricoverata. So anche che aspettava la risposta di un giudice, ma non so bene su cosa esattamente. All'asilo, però, le maestre chiedevano sempre alla bimba come andasse a casa, perché tutti sapevano che la famiglia era in grosse difficoltà".