Fallisce il maxi colpo alla Canepa di San Fermo della Battaglia

Dopo essersi calati dal tetto dell’azienda tessile avevano già messo da parte una grande quantità di tessuti

La Canepa di San Fermo della Battaglia (Cusa)

La Canepa di San Fermo della Battaglia (Cusa)

San Fermo della Battaglia (Como), 17 febbraio 2020 -  Si erano calati dal tetto dell’azienda con una corda, in piena notte, saccheggiando i prodotti di valore più consistente. Un bottino da 300mila euro, recuperato dai carabinieri di Cernobbio e di Olgiate Comasco sabato notte, che hanno sventato il furto e arrestato in flagranza uno dei due autori, I.R., ucraino di 24 anni residente a Milano.

Le pattuglie sono intervenute alle 3.30 in via Imbonati a San Fermo della Battaglia, dove ha sede un magazzino della Canepa, una delle più grosse aziende del Comasco che opera nella lavorazione della seta e dei tessuti. La segnalazione era giunta poco prima dal personale dell’istituto di vigilanza Mondialpol, che ha fatto convergere le due pattuglie dei carabinieri più vicine al luogo in cui era stato notato qualcosa di sospetto. In tempo per vedere i due ladri ancora all’opera: uno è riuscito a scappare, mentre Rotar è stato bloccato.

Assieme al complice , aveva già riunito vicino alla recinzione esterna del magazzino buona parte del bottino: una decina di scatoloni contenenti ognuno 200 sciarpe marca Emporio Armani, oltre a 22 bustoni al cui interno sono stati trovate 100 sciarpe di cachemire, dieci dei quali ancora nel magazzino, ma già pronti per essere portati via. Merce il cui valore sul mercato è stato stimato attorno ai 300mila euro. Tutta merce che è stata restituita all’azienda dopo essere stata inventariata. Rotar, finito in camera di sicurezza, è stato arrestato per furto aggravato e sarà processato per direttissima questa mattina, come disposto dal magistrato di turno della Procura di Como, Maria Vittoria Isella. Intanto i carabinieri hanno cercato ulteriori riscontri, tra cui le immagini della telecamere di sicurezza, per ricostruire le modalità utilizzate dall’arrestato e dal complice per entrare.