San Fermo, incendio in casa: morti papà e i quattro figli / FOTO

Sarebbe stato il padre ad appiccare l'incendio. Lo strazio della madre

La corsa dei soccorritori a San Fermo della Battaglia (La Presse)

La corsa dei soccorritori a San Fermo della Battaglia (La Presse)

San Fermo della Battaglia (Como), 20 ottobre 2017 – Tragedia questa mattina a San Fermo della Battaglia. Un uomo e i suoi quattro figli sono rimasti coinvolti nell’incendio scoppiato in un appartamento all'interno di una palazzina a quatro piani al confine tra i comuni di Como e San Fermo della Battaglia, in via per San Fermo. Il bilancio è drammatico: il padre, 49 anni, è morto sul posto mentre tre dei figli sono deceduti dopo il trasporto in ospedale. In serata è morta anche la quarta bambina. La piccola era stata portata in un primo momento all'ospedale di Cantù (Como) e dopo alcune ore è stata trasferita in ambulanza all'ospedale Buzzi di Milano dove però non ce l'ha fatta. Sul posto sono intervenuti

Incendio a San Fermo della Battaglia, a Como (La Presse)
Incendio a San Fermo della Battaglia, a Como (La Presse)
vigili del fuoco, 118 e polizia.  A quanto si è appreso, sarebbe stato il padre ad appiccare dolosamente l'incendio per motivi da accertare. 

"OMICIDIO-SUICIDIO" - A far propendere verso l'ipotesi dell'incendio doloso, ci sarebbe la scoperta da parte dei vigili del fuoco di materiale accatastato nell'appartamento. Padre e figli sono stati trovati "tutti nella stessa stanza, distesi su un grande letto". Così, prende sempre più corpo l'ipotesi dell'omicidio-suicidio. Ad affermarlo sono gli investigatori della Questura lariana, che con il passare delle ore, e lo svolgersi degli accertamenti, hanno trovato conferme alle prime impressioni dei vigili del fuoco. "Le ragioni del gesto - ha precisato la Polizia - sarebbero da ricondursi alla difficile situazione in cui è piombato il nucleo famigliare dopo l'allontanamento della madre, presa in carico dai Servizi Sociali del Comune di Como a causa delle precarie condizioni psichiche e inserita in una struttura di recupero». Proprio per questo motivo i bambini erano stati affidati, fin dal febbraio scorso, al padre, Faycal Haitot, di 49 anni, di origine marocchina, regolare sul territorio nazionale. Una tragedia che ora è al vaglio dell'autorità giudiziaria per capire se poteva essere fatto qualcosa, da parte degli enti coinvolti - Comune e Tribunale - per migliorare lo stato di disagio del nucleo famigliare, che viveva in una casa messa a disposizione da un'associazione, riceveva pacchi alimentari, era seguito da psicologi e servizi sociali. 

LA STRAGE - I bambini (tre femmine e un maschio, di età compresa tra i 4 e i 14 anni) sono tutti rimasti intossicati dal fumo. Le loro condizioni sono apparse da subito disperate. Due bambine sono state portate all'ospedale Sant'Anna: per entrambe è stato constatato decesso dopo prolungata rianimazione cardiopolmonare. Un altro bimbo è stato portato al Valduce di Como, ma anche per lui non c'è stato nulla da fare. In gravissime condizioni all'ospedale di Cantù anche la terza figlia femmina, nataa 2012, che lotta tra la vita e la morte. La bimba di 5 anni è stata sottoposta a manovre rianimatorie e ha avuto una ripresa dell'attività cardiocircolatoria. La piccola è stata portata tramite trasporto su gomma al Buzzi di Milano (sospeso il trasferimento in elisoccorso a Bergamo a causa della nebbia), ma è morta in serata.

VICINI SOTTO CHOC - L'allarme è scattato questa mattina su segnalazione di alcuni vicini di casa. L'appartamento è di proprietà di una fondazione benefica che affitta a persone bisognose. La Procura di Como ha aperto un

Incendio a Como (Cusa)
Incendio a Como (Cusa)
fascicolo d'indagine per il reato di incendio: "Aspettiamo gli atti per valutare eventuali altre ipotesi di reato", afferma il procuratore Nicola Piacente. Il 49enne di origine marocchina era regolare sul territorio italiano. Tutta la famiglia era seguita dai servizi sociali di Como e si trovava in una situazione di evidente difficoltà. Sotto choc i vicini di casa. "Non voleva che gli assistenti sociali gli portassero via i figli", ha detto un'amica del 49enne. "Aveva perso il lavoro, era disoccupato - ha aggiunto - e poi si è sacrificato perché non aveva nessuno che potesse stare con i bambini, la moglie è in ospedale, e allora ci stava lui. Non riusciva a portarli a scuola dal punto di vista economico perché non aveva i soldi per l'autobus, per la mensa e così via". 

LO STRAZIO DELLA MADRE - Sul luogo della tragedia è arrivata anche la madre dei bambini e moglie del 49enne (anche se da quanto emerso i due erano di fatto separati da qualche tempo ndr): "Non era in condizioni di dire qualcosa ma solo di piangere", ha detto il sindaco di Como Mario Landriscina. Landriscina ha visto la donna, assistita da psichiatri e psicologi dell'ospedale Sant'Anna, nella camera ardente dell'ospedale dove si trovano i corpi di due dei suoi bambini. "Questa è una storia di miseria da tutti i punti di vista che si conclude nel modo peggiore possibile" ha detto il sindaco. I bambini erano seguiti dai servizi sociali e la famiglia era ospitata in un alloggio del Comune. "Si cercava di dare un sostegno ai loro bisogni" ha spiegato Landriscina. "Sicuramente faremo tutte le azioni possibili per sostenere una famiglia distrutta" ha aggiunto spiegando che il Comune è pronto a occuparsi delle esequie e sta pensando al lutto cittadino. "Ci faremo carico della donna che paga un conto altissimo - ha assicurato -. Certo non può tornare in quella casa".

(ha collaborato PAOLA PIOPPI)