Autisti picchiati, Salvini a Como: "Tutore della sicurezza degli italiani"

Nel pomeriggio ha incontrato in prefettura i due autisti di Asf aggrediti. Di fronte alle telecamere l'investitura di Nicola Molteni: "Spero mi accompagni come sottosegretario"

Salvini con i due autisti

Salvini con i due autisti

Como, 9 giugno 2018 - Non c’era solo lo stato maggiore della Lega ad attendere Matteo Salvini questo pomeriggio in città, di fronte alla prefettura ci sono radunate almeno un centinaio di persone che hanno acclamato al suo arrivo il leader della Lega, per la prima a volta a Como in veste di Ministro dell’Interno. Emozionati Pietro Lombardo e Massimo Bornino, i due autisti di Asf che martedì scorso sono stati presi a calci e pugni da un gruppo di migranti semplicemente per aver fatto il loro dovere chiedendo il biglietto. “Quei quattro galantuomini sono o sono stati tutti richiedenti asilo – ha spiegato Salvini nel corso di una conferenza stampa seguita al ringraziamento che il neo inquilino del Viminale ha voluto fare ai poliziotti intervenuti in soccorso degli autisti, al suo fianco di fronte alle telecamere – come ministro mi sento tutore della sicurezza di 60 milioni di italiani e per questo favorirò ogni provvedimento legale possibile per allontanarli dall’Italia. Non spetta solo a me, in alcuni casi siamo subordinati alle pronunce dei tribunali, ma posso garantirvi che almeno chi di loro era già gravato da un provvedimento di espulsione non prenderà più un autobus a Como”.

Un fiume in piena Matteo Salvini che nella sua breve visita comasca ha trovato il tempo anche per un rapido bagno di folla e ha snocciolato la linea del governo in materia di immigrazione. “Sono al ministero da neanche una settimana, ma è come se fosse passato un anno - ha aggiunto -. Stiamo lavorando notte e giorno. I quattro aggressori arrestati erano tutti ex richiedenti e questo significa qualcosa. L'Italia è il paese più generoso in Europa. I dati dicono che su 40 mila domande esaminate nel 2018, hanno avuto esito positivo solo il 10% tra riconoscimenti di status di richiedenti asilo e di protezione sussidiaria". Ecco perché, ha ribadito, "bisogna lavorare a monte" per "far lavorare bene magistratura e polizia". L'obiettivo è "essere più severi ma più giusti nei confronti di chi ha diritto". A dargli una mano potrebbe essere un altro comasco, l’onorevole Nicola Molteni braccio destro di Salvini anche nelle scorse settimane quando c’era da definire il contratto con M5S e adesso in predicato di diventare sottosegretario all’Interno. “C’è qui una persona su cui conto molto – si è rivolto a lui nel corso della conferenza stampa Salvini – spero potrà accompagnarmi in questo compito così delicato”. Un auspicio che ha tanto il sapore di un'investitura ufficiale.