Rodero, omicidio della maestra Nadia Arcudi: il cognato condannato a 20 anni

Il cui corpo fu ritrovato nei boschi il 16 ottobre 2016

Nadia Arcudi

Nadia Arcudi

Rodero (Como), 18 maggio 2018 - Condannato a vent’anni di carcere per l’omicidio di Nadia Arcudi, colpita con una bottiglia di vetro e poi strangolata nella sua casa di Stabio la sera del 14 ottobre 2016, caricata nel baule di un’auto e scaricata in una zona boschiva di Rodero, dove era stata trovata due giorni dopo. Dopo due giorni di processo per la morte di Nadia Arcudi, insegnate di scuola elementare di 35 anni, la Corte delle Criminali di Mendrisio, nel Tribunale di Lugano, ha emesso la sentenza a carico del cognato della vittima, Michele Egli, tecnico informatico di 43 anni.

La difesa dell’imputato aveva chiesto che la condanna non andasse oltre i 15 anni, mentre il procuratore pubblico Pamela Pedretti aveva invocato la condanna all’ergastolo, sostenendo che "ha ucciso per motivi futili una persona a cui voleva bene, una persona con cui aveva un ottimo rapporto". Il delitto era infatti avvenuto al termine di una lite legata a questioni familiari, e in particolare alla proprietà della casa, sulla quale erano maturate tensioni. Tuttavia la difesa ha sottolineato l’assenza di premeditazione, che doveva portare ad escludere il carcere a vita.