Ricatto a luci rosse ai clienti delle lucciole in Canton Ticino

Accusato di estorsione un trentasettenne italiano. Chiedeva migliaia di franchi per non divulgare il loro "vizietto"

Ricatti hard a chi frequentava le prostitute

Ricatti hard a chi frequentava le prostitute

Como, 18 febbraio 2021 - Per sbarcare il lunario si era inventato un ricatto a luci rosse: un trentasettenne italiano, ma domiciliato da tempo in Canton Ticino, che spiava i clienti delle lucciole e minacciava di rivelare a mogli e compagne le loro scappatelle. Neanche a dirlo molti dei ricattati erano italiani che anche in piena pandemia non hanno perso il vizietto di andare a cercarsi la compagnia dalle signorine oltre confine dove l'esercizio della prostituzione è perfettamente legale. 

Ancora da stabilire il metodo con cui l'estorsore individuava le sue vittime, la Polizia cantonale ha aperto un'indagine coordinata dalla Procura pubblica di Lugano e non si può escludere che l'uomo avesse tra le sue complici anche qualche prostituta. L'inchiesta è nata a seguito di alcuni messaggi, inviati via social e attraverso il telefonino, in cui il destinatario veniva esortato a versare entro un lasso di tempo di pochi giorni una cifra che variava tra i 500 e i 2.000 franchi (da 450 a 1.800 euro) in cambio del silenzio sulle sue frequentazioni notturne. I messaggi contenevano in particolare una serie di istruzioni per procedere al pagamento di quanto richiesto in criptovalute. Adesso dovrà difendersi dall'accusa di estorsione, per la gioia di tutti i mariti e i fidanzati fedifraghi che potranno tirare un sospiro di sollievo.