Le revisioni sono un bluff, sotto sequestro 78 pullman: adesso Como rischia la paralisi

L’inchiesta mette in crisi l’azienda di trasporti

Annarita Polacchini, amministratore delegato dell’azienda pubblica comasca che gestisce il trasporto locale

Annarita Polacchini, amministratore delegato dell’azienda pubblica comasca che gestisce il trasporto locale

Como, 13 dicembre 2017 - Revisioni fatte in fretta, senza rispettare i rigidi ritmi e criteri imposti dalle norme, senza indagare se quei pullman destinati al trasporto passeggeri fossero in condizioni di sicurezza. Così la Polstrada di Como, ieri mattina ha sequestrato le carte di circolazione di 78 autobus della società di trasporto pubblico comasca Asf che ne ha in tutto 310.

Il provvedimento è giunto nell’ambito dell’indagine su una serie di illeciti alla Motorizzazione di Como, che a fine maggio aveva portato in carcere il direttore Antonio Pisoni, 60 anni, e una serie di titolari di autoscuole, accusati di falsi e corruzione per rilasci irregolari di patenti per autisti di mezzi pesanti. Da questi accertamenti, e soprattutto dalle intercettazioni e dal controllo dei movimenti dello stesso Pisoni, è emerso lo svolgimento non regolare, avvenuto tra febbraio e maggio, delle revisioni dei 78 bus di Asf, a cui ora è stata inibita la circolazione, fino a nuovo e corretto esame. Ogni revisione di pullman deve durare almeno venti minuti, e comportare controlli strumentali, manuali e visivi, oltre alla compilazione della documentazione. Tali tempi vengono scanditi dall’emissione delle etichette, che riportano l’orario. In sostanza, in quattro ore possono essere svolte non più di 12 revisioni di pullman. Dagli accertamenti della Stradale, coordinata dal sostituto procuratore Massimo Astori, è invece emerso che i controlli non venivano fatti correttamente. Non solo per la permanenza ridotta degli ispettori rispetto ai tempi minimi, ma anche in base agli orari di emissione delle etichette destinate alle carte di circolazione.

Complessivamente i provvedimenti di sequestro di carte di circolazione sono 159, in corso di esecuzione, e coinvolgono anche molte società private per la revisione di altri bus o di camion. L’ipotesi di reato, per il momento a carico di persone ancora da identificare, è di falso, a cui si aggiunge la corruzione nel caso delle società private. Ma Asf, guidata da Annarita Polacchini, dichiara di essere vittima di questa situazione,si legge in un comunicato diffuso ieri dall’azienda. «Grazie al supporto della Prefettura e alla collaborazione con la Motorizzazione, sarà comunque assicurato regolarmente il servizio nei prossimi giorni», dicono. Sono in programmazione delle sessioni di revisioni straordinarie dei veicoli. Si vedrà ora se, alla prova dei fatti, i trasporti locali - da tempo in difficoltà anche per i tagli ai fondi pubblici - sarà in grado di gestire l’emergenza.