Cantù: condannato per una recensione on line: 4 anni per toglierla

Tripadvisor non interviene

Il tribunale

12-09-2018 COMO TRIBUNALE PALAZZO DI GIUSTIZIA ESTATE FOTO CUSA CELL 335 6855682 fabriziocusa@gmail.

Cantù, 17 settembre 2018-  La recensione su Tripadvisor, il più importante social forum a livello mondiale dedicato ai locali pubblici, era stata dichiarata diffamatoria dal Tribunale di Como, che aveva condannato il suo autore, dopo essere risaliti all’identità che si nascondeva dietro la sigla. Ma ancora quattro anni dopo, quella valutazione negativa e offensiva non era stata eliminata, nonostante le ripetute richieste, proseguendo così nella sua opera lesiva dell’immagine del ristorante preso di mira.

Per farla sparire non sono bastate le lettere dell’avvocato che assisteva i titolari del locale, corredate di copia della sentenza: la rimozione si è avuta solo con l’intervento della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi che, a fronte di un problema di incomunicabilità ricorrente, ha dovuto creare uno sportello mirato, che al momento sembra l’unico strumento efficace per ottenere risposte dai gestori del social forum. Il caso riguarda un ristorante di Cantù, che nell’aprile 2014 aveva ricevuto una valutazione pesantemente negativa da «Michele S.», tale da sfociare negli insulti personali nei confronti dei titolari.

L'uomo nel suo intervento, definiva il ristorante «una roba orribile», con un «servizio scarso e volgare, prezzi troppo alti, arroganza dei titolari». La dose veniva rincarata da altre due affermazioni: «Altre volte io e i miei amici abbiamo trovato capelli nella pasta e nei dolci» e «anche se fa un po’ di sconto, bisogna emettere la fattura fiscale». I legali rappresentanti del ristorante, che in quello stesso periodo aveva ricevuto il certificato di eccellenza dallo staff di Tripadvisor per l’82 per cento di avventori che consigliavano cucina e servizio, aveva deciso di sporgere querela per diffamazione, chiedendo allo stesso tempo che venisse identificato l’estensore della recensione. Ma la Procura nell’ottobre successivo aveva chiesto l’archiviazione, sostenendo che tali espressioni potevano rientrare nel diritto di critica. L’opposizione presentata dall’avvocato Giovanni Ciceri, legare dei titolari, era stata accolta, e aveva portato successivamente all’identificane di tale «Michele S.», comasco di 56 anni, raggiunto da un decreto penale di condanna.

La difesa aveva infatti sottolineato che le frasi contenute in quella recensione andavano ben al di là del diritto di critica, sfociando nella lesione «inequivocabile dell’onore e della reputazione della persona offesa, con affermazioni che, oltre a risultare del tutto false, determinano un disvalore sociale non indifferente nei confronti della potenziale clientela». Valutazioni da cui mancherebbe «il parametro di continenza e la correttezza espositiva da parte dell’autore, che si limita a insultare gratuitamente i titolari». Eppure, a giugno di quest’anno, quella recensione ancora compariva nel profilo di Tripadvisor del ristorante canturino, facilmente consultabile e accessibile a tutti. Fino all’intervento della Fipe, che è riuscita a far rimuovere il commento.