Rapine con armi e passamontagna fra Lombardia e Ticino: presi i due della banda

Colpi da migliaia di euro, auto rubate e poi bruciate. Nel mirino banche, aziende e locali. Minacciavano le vittime con armi e taser per farsi consegnare il bottino

carabinieri

carabinieri

Una banda specializzata in furti e rapine, colpi commessi tra Lombardia e Canton Ticino, auto rubate e bruciate, pistole e passamontagna per entrare in azione, ma anche un furto da migliaia di euro commesso grazie a una soffiata. L’indagine condotta congiuntamente dai carabinieri del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Como e dalla polizia del Canton Ticino, è sfociata ieri nell’arresto di Stefano Giordano, 55 anni di Bregnano e Luigi Girardi, 61 anni di Milano, detenuto in semilibertà, raggiunti a ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si aggiungono ai quattro arresti fatti un anno fa dalla polizia svizzera, che il 9 dicembre era intervenuta in flagranza di reato sventando un assalto alla filiale della banca Reiffeisen di Monteggio.

In cella erano finiti Armando Galati, 68 anni di Mileto in Calabria, Giovanni De Felice, 60 anni di Lonate Pozzolo, Giuseppe Rizzo, 54 anni di Seregno e Giuseppe Gesti, 59 anni di Cinisello Balsamo: in auto avevano passamontagna, fascette di plastica, tre pistole e un taser. Le indagini, erano già state avviate per un precedente colpo avvenuto il 14 ottobre al Piccadilly di Novazzano, bottino 5000 euro e auto utilizzata per la rapina bruciata nei boschi di Lomazzo, che ora viene attribuito a Giordano e due complici non identificati. Consentendo inoltre di ritenere che anche il giorno del tentato assalto alla filiale della Reiffeisen, fosse presente su un’auto che si era fermata prima del confine per dare appoggio alla banda in fuga. Che tuttavia in Italia non era mai tornata. Giordano e Girardi avrebbero inoltre commesso un furto di 13mila euro in contanti dall’auto di un imprenditore a Robecco sul Naviglio il 26 novembre, parcheggiata all’interno della ditta: la spartizione era stata di 6000 euro a testa, 1000 per l’informatore.

Infine Giordano e Girardi sono indagati in concorso con complici non identificati e materiali esecutori dell’incursione, per una rapina commessa all’interno della ditta Skill di Grandate il 13 gennaio di quest’anno, ai danni di impiegati, dirigenti e titolari: erano stati minacciati con armi per farsi consegnare cinque orologi, tra cui un Audemars Piguet da 45mila euro e un Rolex da 25mila, una borsa di marca e circa 5000 euro in contanti. Durante le indagini, i sospettati sono stati intercettati e osservati, anche mentre facevano sopralluoghi sfociati poi in furti e rapine. I nomi di altri quattro indagati e piede libero compaiono nell’ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal pm di Como Giuseppe Rose ed emessa dal gip Carlo Cecchetti.