Como: rapina, spintoni e un collo di bottiglia puntato alla gola. In carcere 18enne

Minuti di fuoco in via Bellinzona. A fermare il ragazzo la polizia di frontiera di Ponte Chiasso

La polizia di frontiera di Ponte Chiasso

La polizia di frontiera di Ponte Chiasso

Como -  È stato visto rovistare su un’auto parcheggiata lungo la strada, ha rubato un orologio durante una colluttazione e minacciato di morte un passante che stava cercando di fermarlo. Dieci minuti di fuoco che l’altra sera hanno condotto in carcere M.M., 18enne algerino senza fissa dimora, arrestato dalla polizia di frontiera di Ponte Chiasso.

Lunedì a mezzogiorno è stato notato da una commerciante di via Bellinzona mentre rovistava in un’auto parcheggiata davanti al suo negozio, da dove poco prima era sceso il proprietario, che ancora si trovava nei paraggi. L’uomo, avvisato, ha rincorso M., riuscendo a raggiungerlo e cercando di farsi consegnare ciò che aveva rubato dall’auto: tra i due è scoppiata una discussione accesa, con spintonamenti reciproci, che si è conclusa con l’allontanamento di Mendi.

Il proprietario dell’auto, pochi attimi dopo, si è accorto che era sparito l’orologio che aveva al polso, evidentemente trafugato dal giovane algerino quando i due si erano spintonati. Alla scena ha assistito un passante, che aveva effettivamente notato M. infilare qualcosa in tasca: lo ha quindi raggiunto per fermarlo, ma si è ritrovato un collo di bottiglia di vetro puntato alla gola. Nel frattempo è arrivata una pattuglia della polizia di frontiera, che ha individuato M. e lo ha portato negli uffici per identificarlo. Durante la perquisizione è stato ritrovato l’orologio, nascosto nelle mutande, e il collo di bottiglia spezzato.

Agli agenti, l’algerino ha dichiarato di essere minorenne: privo di documenti e mai identificato prima in Italia, è stato portato al Sant’Anna per l’esame radiografico del polso secondo cui il ragazzo è già più che maggiorenne. Accusato di rapina impropria, aggravata dall’utilizzo di oggetti atti a offendere, in serata è stato arrestato su disposizione del magistrato di turno della Procura di Como, Antonio Nalesso, e portato al Bassone. Dove rimarrà in attesa dell’interrogatorio con il giudice.