Cantù, islamici in preghiera nel capannone: ok dal Tar

La festa per la fine del Ramadan

 centro islamico

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Cantù, 16 giugno 2018 - Una festa doppia quella che si è tenuta ieri sera al tramonto nel capannone che sorge al numero 127 di via Milano. Un centro culturale islamico per l’associazione Assalam – che sta anche pagando il mutuo per acquistarlo –, una moschea abusiva secondo la Lega e la maggioranza di centrodestra, dal giugno dell’anno scorso alla guida della città. Ieri, a dare ragione di fatto agli islamici, proprio nel giorno della loro festa più importante, è arrivata la sentenza del Tar della Lombardia che ha riconosciuto il loro diritto di celebrare il Ramadan, facendo seguito al permesso che era stato accordato lo scorso 12 aprile dall’ufficio Lavori pubblici del Comune. Una decisione che aveva spinto il sindaco Edgardo Arosio a chiedere al Tar di annullare il provvedimento assunto dal suo dirigente.

In questo caso a giocare a favore dell’associazione culturale islamica sono stati i tempi biblici della giustizia italiana, il Ramadan infatti è iniziato il 14 maggio scorso e si è concluso ieri, mentre il Tar si è riunito in camera di consiglio solo mercoledì 13 giugno. Così ai giudici amministrativi, una volta soppesati gli interessi di entrambe le parti, non è rimasto altro da fare che dichiarare la cessazione della materia del contendere. Anche così per l’associazione Assalam non si tratta di una vittoria di Pirro: il Tar infatti ha considerato in maniera positiva il fatto che in passato, sempre nel capannone di via Milano, la festa religiosa si fosse svolta senza incidenti.

L’unica prescrizione alla quale gli islamici si sono dovuti attenere è stata di non far entrare all’interno del capannone più di 99 persone per volta, una prescrizione non di ordine pubblico ma di agibilità, dal momento che la struttura non è omologata per un numero superiore di ospiti. Lo stesso limite è stato previsto per il cortile esterno, dove per agevolare i fedeli è stata montata una tensostruttura. Vinta la battaglia al Tar, adesso per Assalam inizia la partita più importante, al Consiglio di Stato sempre contro il Comune che ha chiesto l’esproprio del capannone di via Milano. Tra gli avversari più accaniti degli islamici c’è l’onorevole Nicola Molteni, deputato della Lega Nord che un mese fa scrisse un’interrogazione sulla vicenda all’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, e che ora si trova a ricoprire l’incarico di sottosegretario proprio al Viminale a guida di Matteo Salvini.