Como, tunisino radicalizzato al Bassone: espulso dall’Italia

Detenuto nel carcere di Como "esaltava la jihad e il martirio". Il provvedimento disposto dal ministro dell’Interno Lamorgese

Furgone della penitenziaria all’ingresso della casa circondariale del Bassone

Furgone della penitenziaria all’ingresso della casa circondariale del Bassone

Como, 5 agosto 2020 - Residente a Sassari, finito agli arresti domiciliari a Brescia, fuggito in Svizzera ed estradato in Italia, a Como, dove all’interno del carcere Bassone si sarebbe radicalizzato, o comunque ha adottato condotte tali da sollevare l’attenzione e l’allarme nei suoi confronti. Mourad Smichi, tunisino con alle spalle condanne per reati di droga, è stato espulso dall’Italia attraverso la frontiera marittima di Genova, e rimandato in Tunisia.

Il provvedimento è stato disposto dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e dai prefetti competenti, in questo caso Como, ma complessivamente sono stati tre i provvedimenti analoghi di questi ultimi giorni. Scarcerato il 30 giugno, Smichi era stato immediatamente portato a Torino, e da qui allontanato dall’Italia. Durante la detenzione, spiegano le motivazioni del suo allontanamento diffuse dal Viminale, era diventato "fervente seguace di un ristretto di nazionalità algerina, espulso nel 2018 per la sua opera di proselitismo in chiave ultra-radicale con esaltazione del jihad e del martirio".

Nel 2017 era evaso dagli arresti domiciliari a Brescia, per essere poi rintracciato in Svizzera nell’ottobre del 2019 con false generalità. A quel punto le autorità elvetiche avevano provveduto alla sua estradizione, avvenuta a Chiasso, e portato al Bassone. Durante la detenzione era stato "sottoposto ad attento monitoraggio carcerario per le sue esternazioni volte all’istigazione dell’odio razziale e interreligioso".

Premesse che sono state ritenute sufficienti, dal punto di vista della pericolosità sociale, per procedere con la sua espulsione, eseguita in concomitanza della scarcerazione. Da inizio anno in Italia sono stati eseguiti 28 allontanamenti o espulsioni, dei quali cinque con provvedimento del ministro dell’Interno, diciannove del prefetto, tra cui questo di Como, due dell’autorità Giudiziaria.