Quel rancore fatale a don Roberto

È il 15 settembre 2020. Mattina. Don Roberto Malgesini, si sta preparando alla distribuzione di un pasto caldo per i senza fissa dimora che assisteva. Proprio uno di loro, Ridha Mahmoudi, tunisino 57enne residente in Italia da trent’anni, ex operaio divenuto senza fissa dimora, uomo con una personalità complessa, lo aggredisce e lo uccide a coltellate. Un’esplosione di violenza innescata da un rancore profondo e insondabile dell’uomo, tanto che l’avvocato difensore aveva sostenuto la tesi dell’incapacita di intendere e volere e chiesto una perizia psichiatrica. Richiesta non accolta dai giudici che hanno accolto la tesi dell’omicidio volontario premeditato. Alla memoria del prete il 25 novembre dello stesso anno venne intitolato il dormitorio invernale allestito per i senzatetto.