Quante nubi sul raduno per il Centenario della Moto Guzzi

A un mese dall’evento non è ancora stata trovata una soluzione per scongiurare il rischio assembramenti

Manca poco più di un mese al raduno del Centenario della Moto Guzzi, ma le nubi all’orizzonte sono ancora molte. Tutta colpa del Covid che è tornato a far paura, nonostante le vaccinazioni, per via della variante Delta. In settimana c’è stato un vertice in prefettura per cercare di capire come organizzare l’afflusso dei motociclisti, molti dei quali si sono già prenotati attraverso i motoclub dell’Aquila un po’ tutta Italia e anche da Svizzera, Germania e Francia. Considerando che le ultime edizioni organizzate prima della pandemia erano arrivate a contare anche più di 40mila partecipanti è comprensibile il timore del prefetto Castrese De Rosa, preoccupato per quel che potrà accadere durante l’edizione del Centenario.

Il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, alla guida del comitato organizzatore del motoraduno, ha suggerito di subordinare l’accesso ai soli possessori di green pass, quindi alle persone che hanno avuto almeno la prima vaccinazione, ma anche così occorrerà organizzare ogni cosa garantendo l’adeguato distanziamento sociale. Una cosa più facile a dirsi che a farsi visto che l’evento prevedeva concerti e spettacoli che a questo punto rischiano di essere cancellati o fortemente ridimensionati. Malgrado le difficoltà a Mandello non sembrano disposti ad arrendersi e anzi sono convinti che alla fine si riuscirà a organizzare un raduno del Centenario che sappia far coesistere spettacolo e sicurezza, ma il tempo stringe e il piano dovrà essere pronto entro i prossimi giorni per ottenere il via libera da parte della prefettura.