Protesta contro i cinema chiusi "Trattati come Cenerentole"

Appare uno striscione fuori dal Gloria di Como. Il presidente D’Antuono spiega. le ragioni della protesta

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di Roberto Canali

Il Covid ha salvato i cinepanettoni, che si potranno vedere da casa attraverso i canali streaming, ma ha definitivamente affossato i cinema chiusi da mesi. Non ci sta il circolo Arci Xanadù che ieri sera ha appeso uno striscione di protesta all’ingresso del Cinema Gloria. "Così esprimiamo tutto il nostro disappunto e la nostra contrarietà per la gestione della pandemia in questa fase – spiega il presidente, Enzo D’Antuono –. È bastato che la curva dei contagi cominciasse a scendere che immediatamente il Governo, pressato da regioni e forze economiche, ha riaperto quasi tutto ma non cinema e teatri. Nel primo lockdown siamo stati i primi ad essere chiusi e gli ultimi ad essere aperti, nel secondo siamo stati i primi ad essere chiusi e lo siamo tuttora". La speranza con il ritorno in zona gialla era di poter riaprire, ma gli assembramenti dello scorso weekend rischiano di far precipitare di nuovo la situazione. "È stata riconosciuta, anche dal ministro alla Cultura, l’assoluta sicurezza dei nostri luoghi, ma era necessario limitare gli spostamenti delle persone e ce ne siamo fatti una ragione. Ora ci tocca assistere inermi a tutto questo. Chiediamo serietà ed esigiamo che i sacrifici di questi mesi non siano vanificati da scelte sbagliate e comportamenti irresponsabili".