Dervio, la messa in sicurezza rovina l’antico ponte ferroviario

Risale alla fine dell'Ottocento

POCA ATTENZIONE I grossi bulloni inseriti  nella volta del ponte e il deputato Ugo Parolo

POCA ATTENZIONE I grossi bulloni inseriti nella volta del ponte e il deputato Ugo Parolo

Dervio, 23 aprile 2018 - Da alcune settimane è in corso una serie di interventi di consolidamento dei ponti ferroviari sulla linea Lecco-Sondrio, con diversi cantieri aperti per rinforzare le strutture su cui quotidianamente transitano i convogli. Opere indubbiamente necessarie che interessano strutture a Dervio, Colico, Abbadia e Mandello, essendo «stati riscontrati difetti» durante le verifiche, come hanno sottolineato i tecnici di Rete ferroviaria italiana appaltando un lavoro di oltre 200mila euro. Meritoria l’attenzione di Rfi nell’effettuare verifiche e la decisione di fare interventi di rinforzo dei ponti.

Ma alla vista dei primi risultati sulle strutture più piccole già messe in sicurezza si resta basiti di fronte al tipo di opere realizzate su strutture che sono parte della storia italiana,dal momento che la linea ferroviaria in questione fu costruita tra il 1885 e il 1894. Le linee sarebbero rimaste nel comune anonimato se non fossero state oggetto di un esperimento destinato ad avere risonanza mondiale: furono le prime in Italia e nel mondo a impiegare la corrente alternata trifase ad alta tensione per la trazione dei treni. Il 15 ottobre 1902 infatti ebbe inizio l’esercizio sulla Lecco-Colico-Chiavenna e sulla Colico-Sondrio con linee elettriche aeree. Interventi che stanno facendo arricciare diversi nasi e che hanno oggettivamente deturpato l’aspetto di queste opere di pregio storico e architettonico. Tanto che anche il deputato Ugo Parolo, che è architetto di professione, è insorto: «Sono lavori assolutamente importanti dal punto di vista della sicurezza e quindi non discutibili per quanto riguarda la necessità. Però quando si interviene su manufatti di alto valore architettonico occorre anche contemplare le esigenze di tutela studiando soluzioni di qualità dal punto di vista della percezione visiva e paesaggistica. In questo caso sembra proprio ci si sia preoccupati solo della sicurezza e il risultato si commenta da solo. Auspico che Rfi e Sovrintendenza possano adottare soluzioni più adeguate».

La volta del ponte ferroviario di Dervio, uno dei primi a essere concluso, è stata fatta carotando i graniti che la compongono e infilando delle barre filettate strette alle due teste da enormi bulloni, il tutto tagliando le pietre a spacco a vista che rendono caratteristica l’opera. Nella parte sottostante la volta, tutta fatta in mattoni a vista, sono stati messi tiranti in acciaio che ne deturpano la perfezione geometrica. ©